/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Bruno Fert fotografa abitazioni migranti

Bruno Fert fotografa abitazioni migranti

Nei campi di Francia e Grecia. A Bologna dal 12 aprile

BOLOGNA, 09 aprile 2018, 12:52

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

BOLOGNA - 'Itinéraires interiéurs', progetto fotografico del fotoreporter francese Bruno Fert realizzato nei campi profughi, sarà allestito dal 12 aprile al 3 maggio alla Biblioteca Amilcar Cabral di Bologna, ad ingresso libero, in collaborazione con Medici senza Frontiere. Fert ha scelto di parlare dei migranti che attraversano il Mediterraneo per trovare rifugio in Europa, mostrando le loro abitazioni nei campi o nelle 'jungles' in Francia e in Grecia. Questi rifugi, nonostante siano provvisori, riflettono l'individualità di chi li abita e raccontano la loro vita in un momento difficile e importante del loro percorso.
    "Abitare è ciò che noi tutti abbiamo in comune - dice Fert - Nomadi o sedentari, tutti abitiamo. I rifugi temporanei delle popolazioni migranti riflettono le loro personalità, così come i nostri appartamenti e le nostre case parlano di noi. A partire da questo punto in comune voglio portare il pubblico a identificarsi, a mettersi al posto dell'altro osservando il luogo in cui vive".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza