Il centro internazionale di
fotografia di Palermo, diretto da Letizia Battaglia, presenta
per l'autunno 2019, due mostre che in contemporanea
coinvolgeranno i suoi spazi: "Non puoi avere tutti i colori del
mondo", personale dell'artista romano Corrado Sassi, e
Visionari, collettiva dei fotografi Mario Cusimano, Claudio
Laureti, Eleonora Orlando, Rori Palazzo e Nerira Toci.
Entrambe le mostre s'inaugurano mercoledì 25 settembre alle ore
18.30 e proseguono fino al 3 novembre.
Non puoi avere tutti i colori del mondo, presenta una selezione
di lavori provenienti da due diversi progetti di Sassi che
raccontano un ventennio della sua attività artistica.
Per l'occasione, Sassi ha scelto alcune immagini tratte dalla
serie Snap, progetto avviato nel 1999 e che racconta l'approccio
personale dell'artista alla street photography, iniziato con
l'amore spassionato per i grandi fotografi come Bresson, Frank,
Brassai, Eggelston, Ghirri, Giacomelli, Letizia Battaglia,
Koudelka. Gli altri lavori sono invece parte del progetto
Artviewers-Reflections con il quale il fotografo documenta da
oltre dieci anni il panorama artistico contemporaneo, nazionale
e internazionale fotografando il pubblico delle fiere d'arte. In
contemporanea s'inaugura anche Visionari, la collettiva che vede
protagonisti cinque fotografi mai prima d'ora riuniti in dialogo
espositivo: Mario Cusimano, Claudio Laureti, Eleonora Orlando,
Rori Palazzo e Nerina Toci.
Cusimano, costruisce dei set narrativi per le sue fotografie di
genere concettuale, mettendo in scena sentimenti come le
paure, la solitudine, la malinconia descritte in immagini che
spaziano tra il reale e l'onirico.
Laureti coglie attimi di vita rubati in strada. La ricerca di
Orlando, confluita nella serie fotografica Overlaps, sovrappone
immagini ed epoche della sua vita, il passato e il presente.
I am you di Palazzo è la prima serie di un nuovo lavoro
fotografico in cui l'artista indaga il mondo degli adolescenti,
quell'età di transizione in cui ogni giorno si cambia, sia nel
corpo che nell'anima, e in cui tante cose accadono per la prima
volta. E infine Toci, sceglie l'immagine come mezzo espressivo
per non abitare più nella parola, raccontando le inquietudini
come forma temporale ed emotiva di soggetti con cui instaura un
rapporto di empatia, in luoghi che mostrano un vissuto in rigide
geometrie, scrutando anche il mondo fiabesco.
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