(di Fabrizio Fois)
È passato poco meno di un mese
dalla ripresa della mobilità dopo il lockdown dovuto alla
pandemia e il primo bilancio degli operatori turistici non si
discosta dalla disastrosa fotografia annunciata da Federalberghi
Sardegna: l'ultimo dato sul fatturato del mese di giugno
registra un crollo del 95% rispetto allo scorso anno. A
peggiorare il quadro ci sono ora i dati di una ricerca
dell'Università di Sassari che ha coinvolto gli operatori del
settore. "Difficoltà di accesso alla Sardegna, scarsa e errata
comunicazione da parte delle istituzioni nella fase 3 e
promozione della destinazione latitante": questi gli ostacoli
denunciati dalle imprese delle vacanze.
L'indagine è stata realizzata da Giacomo del Chiappa, docente
di Marketing del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali
dell'ateneo sassarese. Lo studio si è basato su un campione di
360 strutture ricettive dell'Isola, tra hotel ed extra
alberghiero. I turisti che hanno prenotato sono per lo più
italiani: il 75%, di cui il 22% sardi. Gli stranieri sono solo
il 25%, concentrati nella seconda parte della stagione. Queste
prenotazioni determinano un tasso di riempimento che non supera
il 10% delle camere disponibili nel 43% degli alberghi a luglio,
30% ad agosto, 55% a settembre e 79% a ottobre. Il 30% di
riempimento, inoltre, non viene superato dal 79% degli hotel a
luglio, dal 71% ad agosto, 84% a settembre e 92% a ottobre.
Sono le cancellazioni arrivate prima del 3 giugno a dare il
quadro della perdita già maturata. Per il mese di luglio quasi
il 40% delle strutture sta registrando un crollo di oltre il
60%, perse due prenotazioni su tre. Per gli altri mesi il dato
si riduce, ma resta negativo. Nella ricerca sono stati
analizzati anche i canali da cui stanno arrivando le
prenotazioni: meno agenzie di viaggio o portali web (46%), in
fase post Covid turisti preferiscono il canale diretto con la
struttura attraverso il telefono, la mail e il sito (54%).
Tra le criticità, spiccano come sempre i trasporti: il 66,3%
degli operatori pensa che le modalità di accesso all'Isola
limitino le prenotazioni e le richieste di vacanze in Sardegna.
Ancora più specifico il quesito relativo alle spiagge: gli
operatori non trovano sufficientemente chiare (il 66,8%) le
regole di fruizione degli arenili.
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