Una mostra fotografica al Pac, il
Padiglione di arte contemporanea di Milano, accende i riflettori
sulla vita, le esperienze, la quotidianità delle persone
transgender. 'Ri-Scatti.Chiamami col mio nome' è il titolo
dell'esposizione in programma dal 7 ottobre al 5 novembre ideata
da Ri-Scatti Odv, l'associazione di volontariato che dal 2014
realizza progetti di riscatto sociale attraverso la fotografia,
promossa dal Comune con il sostegno di Tod's.
A raccontare la loro vita, attraverso 324 scatti realizzati
grazie a tre mesi di corso, sono proprio i protagonisti della
mostra. Sedici tra transgender e non binary, sia Afab (Assigned
Female At Birth) che Amab (Assigned Male At Birth) di età
compresa fra i 20 e i 65 anni. Si sono raccontati con la
macchina fotografica in mano, raccontando con fierezza un
percorso di affermazione di genere basato
sull'autodeterminazione del sè, riconoscendo e utilizzando la
diffusione della conoscenza come prima arma di difesa contro la
transfobia. L'esposizione, a cura del conservatore del Pac Diego
Sileo, si propone di raccontare storie vere, frutto di una
libera espressione. Ognuna di queste persone "ha trasformato in
immagini le difficoltà della transizione, le proprie gioie nei
risultati ottenuti e la sofferenza nel raggiungerli, con chiavi
di lettura sempre uniche - ha commentato Stefano Corso,
presidente Ri-scatti Odv -, che spaziano dalla poesia al
simbolismo, passando per l'ironia e per manifestazioni esplicite
della propria personalità fino alla provocazione".
La mostra è a ingresso gratuito e rimarrà in programma fino
al 5 novembre. Le foto e il catalogo sono in vendita e l'intero
ricavato sarà devoluto a sostegno dell'operato dell'Associazione
per la Cultura e l'Etica Transgenere (Acet) e dello Sportello
Trans di Ala Milano Onlus.
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