Dal 26 settembre al 31 ottobre il
Memoriale della Shoah di Milano ospita la mostra 'La Memoria
degli oggetti. Lampedusa, 3 Ottobre 2013. Dieci anni dopo'.
L'esposizione riunisce a 10 anni dal naufragio di Lampedusa
alcuni oggetti appartenuti ai migranti e ritratti inediti dei
sopravvissuti e dei parenti delle vittime, ma anche
documentazioni video, audio e testimonianze. Attraverso occhiali
da sole, orologi, cellulari e alle foto scattate da Karim El
Maktafi la mostra ricorda la prima grande tragedia del
Mediterraneo, quando persero la vita 368 donne, uomini e bambini
che dall'Eritrea cercavano di raggiungere l'Europa. Per la prima
volta i corpi dei naufraghi furono visibili al mondo intero,
cambiando la percezione della tragedia e scatenando una reazione
emotiva a livello politico, mediatico e sociale. Nella
documentazione in mostra a Milano anche il mare e i paesaggi di
Lampedusa, luogo simbolo di approdo e di tragedie, e i ritratti
di alcuni dei soccorritori come Giusi Nicolini, ex sindaco di
Lampedusa. Arricchiscono l'esposizione gli audio dei primi che
prestarono soccorso, il video del barcone inabissato e i servizi
televisivi di Valerio Cataldi, giornalista Rai che rivelò il
trattamento disumano riservato agli ospiti del centro di prima
accoglienza dell'isola. "Questo per il Memoriale è un impegno
importante - ricorda Roberto Jarach, presidente Fondazione
Memoriale della Shoah di Milano - in linea con le azioni
intraprese insieme alla Comunità di Sant'Egidio tra il 2015 e il
2017, quando abbiamo accolto oltre 8mila persone arrivate in
Italia come rifugiate. Il Memoriale - prosegue Roberto Jarac - è
un luogo legato agli orrori che guerre e ingiustizie hanno
creato, e oggi deve essere quindi spazio di riflessione su
questi temi". Il progetto, a cura di Zona e Carta di Roma, è
curato da Paola Barretta, Imma Carpiniello, Valerio Cataldi,
Adal Neguse e Giulia Tornari.
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