ROMA - Un raro dagherrotipo con il ritratto di un gentiluomo di metà '800; le stampe all'albumina con i monumenti capitolini più famosi; il Tevere e la campagna romana; la folla in piazza San Pietro sotto gli ombrelli per la stesura dei Patti Lateranensi nel 1929; i bombardamenti di Porta Pia e l'inizio della modernità; il colonnato dell'Eur e l'architettura razionalista negli anni del Fascismo; infine la Città Eterna vista con lo sguardo dei grandi fotografi, da Berengo Gardin a Ghirri e Basilico. La storia della Capitale si intreccia con quella della fotografia che compie 180 anni nella grande mostra "Roma nella camera oscura", ospitata a Palazzo Braschi dal 27 marzo al 22 settembre, a cura di Flavia Pesci e Simonetta Tozzi.
Con circa 320 immagini provenienti dall'Archivio Fotografico del museo, l'esposizione offre un viaggio che dal 1800 giunge fino a oggi: un percorso rigorosamente analogico dal sapore antico, ricchissimo di suggestioni, grazie a un allestimento curato nei minimi dettagli.
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