Un centinaio di opere realizzate
dal 1953 riassumono i 70 anni di attività della pittrice
triestina Luisia Comelli (in arte Luìs): dipinti a olio dedicati
a una personale interpretazione delle vedute di mare e del
paesaggio naturale, ma anche ritratti, nature morte con rimandi
storico-archeologici e intense xilografie il cui segno appare
molto efficace. E' la mostra antologica inaugurata al Magazzino
26 del Porto Vecchio, dedicata all'artista (classe 1935) dal
titolo "LUÌS. Since 1953 - 70/o d'arte", curata da Marianna
Accerboni e Lucia Lalovich Toscano e promossa dal Circolo
Duinate con il Comune di Trieste e rientrante nell'ambito delle
manifestazioni per Barcolana55.
L'artista, ancora in attività nonostante abbia compiuto 88
anni, sostiene che la sua "libertà nel dipingere è stata sempre
e rimane tuttora, accostata alla tradizione, vicina alla realtà
e alle cose semplici", sostenuta "dall'entusiasmo dello spirito
creativo". A dispetto di un periodo vicino all'astrattismo,
Comelli è sempre rimasta "ancorata e coerente" alla propria
vocazione artistica, a un gesto espressionista, ai cromatismi
forti, alla propria terra fatta di cielo, mare e vento. Nella
sua vita si è dedicata anche al restauro di dipinti, tra cui
quello della Madonna Lauretana nella Cappella privata dell'ex
villa veneta di Visco (Udine), e di opere monumentali di
carattere profano. Nel 2003 ha realizzato un ciclo di murales,
mentre suoi dipinti a soggetto sacro sono conservati in varie
chiese.
La mostra resterà aperta fino al 5 novembre.
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