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Al Mann Aphrodisia di Michele Iodice, piaceri d'amore

Al Mann Aphrodisia di Michele Iodice, piaceri d'amore

Curatrice Kathryn Weir, 50 opere tra eros e bellezza

ROMA, 26 settembre 2023, 19:21

Redazione ANSA

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ROMA - Aphrodisia, parola del greco antico che indica i piaceri dell'amore, è il titolo della mostra di Michele Iodice ospitata fino al 20 novembre al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, a cura di Kathryn Weir, che raccoglie 50 opere in dialogo con reperti antichi.
    Al primo piano del Mann, il museo che custodisce il celebre Gabinetto Segreto, allestite come un immaginario atelier d'artista e introdotte da un video d'autore, due sale propongono danzanti sculture di terracotta alloggiate sulle mensole di grandi scaffalature di ferro o che fanno capolino da piccole fessure segrete. Alle pareti minimali disegni rimandano a danze dionisiache evocando, in alcuni casi, l'eleganza delle stampe giapponesi Shunga. Altre sculture di più grandi dimensioni sono realizzate con elementi antichi rivisitati. Iodice con ironia si rifà all'idea dei romani che associavano il sesso alla forza positiva della natura. Un'intera sala è dedicata ad Aphrodite, dea dell'Amore, e ovunque si diffonde un leggero profumo di rose, quello prezioso di Talento fragranza di Mendittorosa. Kathryn Weir ha lavorato con Michele Iodice per la prima volta nel 2020, quando, da direttrice artistica del Madre, lo ha invitato a partecipare alla mostra 'Utopia Distopia: il mito del progresso partendo dal Sud'. "Questi frammenti promiscui si toccano tra di loro attraverso un gioco di sguardi e gesti suggestivi, i loro corpi sembrano vibrare di voluttà e desiderio - spiega -: Aphrodisia unisce idealmente e fisicamente l'antico e il contemporaneo, gender e cultura, sculture, muscolature, curve, parti di corpi morbidi e solidi, per creare un ambiente totale di erotismo e bellezza. Possiamo solo concordare con l'osservazione di un antico graffitista pompeiano, riprodotta su una parete della mostra, quando scrive 'Gli amanti, come le api, trascorrono una vita dolce come il miele'".
    L'opera video inedita di Iodice, girata di notte nel museo, svela un tempo e una dimensione nascosti agli occhi del pubblico: la vita intima e segreta delle sculture antiche.
   
   

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