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Al Marca le "disseminazioni" di Pinelli

Al Marca le "disseminazioni" di Pinelli

Ventuno opere dell'artista siciliano in una rassegna antologica

CATANZARO, 06 febbraio 2017, 15:20

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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    MUSEO MARCA - Sono 21 le opere di Pino Pinelli che compongono la mostra antologica dell'artista dal titolo "La pittura disseminata" in esposizione fino al prossimo 1 aprile al Museo Marca di Catanzaro.
    La rassegna, curata da Giorgio Bonomi e organizzata dalla Fondazione Rocco Guglielmo e dall'Amministrazione provinciale di Catanzaro, in collaborazione con l'Archivio Pino Pinelli di Milano, propone negli spazi del Museo delle arti di Catanzaro un corpus di opere realizzato dall'artista siciliano dagli anni settanta a oggi, sia di grandi dimensioni sia di misure più contenute, che delineano in maniera praticamente completa le diverse sfumature della sua poetica.
    La mostra, inoltre, analizza criticamente il percorso creativo di Pinelli (Catania, 1938), ritenuto tra i maggiori esponenti della scena italiana del dopoguerra e tra gli interpreti principali dell'Arte Analitica. A partire dagli anni Sessanta in Italia si è assistito all'affermarsi di una vera e propria rivoluzione stilistica. Gli artisti avvertirono il limite del quadro, inteso come insieme di tela e cornice: le superfici videro la comparsa di estroflessioni, come nel caso di Bonalumi e Castellani, così come era stato nel decennio precedente per i tagli di Lucio Fontana.

In questo contesto Pino Pinelli, che nasce pittore utilizzando i classici mezzi del mestiere, respirò la temperie culturale di quel periodo e giunse alla "disseminazione", nome proprio assegnato alla sua opera, "frammentando" l'oggetto quadro negli elementi che lo compongono (tela e telaio) e coinvolgendo in questo processo l'elemento estraneo al quadro stesso: la parete che, perdendo la sua condizione di neutralità, ne diventa coprotagonista capace di accogliere elementi di colore puro, declinati in forme ora corrucciate, ora raggrumate, ora lineari e asciutte, ora a frattali e libere, raccolte in genere in un percorso leggermente arcuato, quasi a voler imitare il gesto del seminatore.
    I suoi lavori prediligono, in prevalenza, i colori base (rosso, blu, giallo, nero, bianco e grigio), ma anche i complementari. La pluralità della disseminazione, a volte, si riduce, ma mai a meno di due "parti" e, anche quando non tutta l'opera è monocroma, lo sono i singoli componenti. Quella di Pinelli è una pittura "materica", realizzata con una tecnica molto personale per cui le sue opere che con la "frammentazione" hanno una forza centrifuga, poi nella totalità dell'opera acquistano una forza, uguale e contraria, cioè centripeta: la parete così, da passivo elemento di appoggio, diviene il vero e proprio supporto, come lo sono la tela o il legno nella pittura più tradizionale, e su di essa l'artista, novello "seminatore" "sparge le parti dell'opera".
    Accompagna l'esposizione di Catanzaro un catalogo in italiano e inglese, Silvana editoriale, con una lunga conversazione tra Pino Pinelli e Giorgio Bonomi, a cura di Lara Caccia.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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