Trentaquattro fotografie per
raccontare una storia, ricordare, immaginare, costruire il
futuro. Luciano Adriani, con i suoi scatti, è l'anima artistica
che fa da cerniera al progetto culturale "Bosco Martese -
Testimoni del tempo", sposato dall'associazione "Artruv'Arte" di
Teramo, dall'Università e dal Comune di Teramo e dalla casa
editrice Ricerche&Redazioni, che ricorda la battaglia di Bosco
Martese attraverso ciò che resta di quei tempi, gli alberi
maestosi e i volti di chi quella storia la sente come un
racconto, un gruppo di studenti.
La mostra - che sarà inaugurata a Teramo lunedì 4 ottobre
nello spazio espositivo comunale L'Arca-Laboratorio per le arti
contemporanee - prende il nome dalla località sui Monti della
Laga, in località Ceppo di Rocca Santa Maria, a circa 40 km da
Teramo, che fu teatro della prima battaglia italiana partigiana
in campo aperto, il 25 settembre 1943. Lo scontro a fuoco non
vide caduti tra i partigiani, ma il 25 e nei giorni seguenti
molti furono uccisi dalle rappresaglie dei militari tedeschi.
"Raccontando ogni anno Bosco Martese per lavoro mi sono
immerso in questi luoghi - spiega Adriani - e guardando questi
alberi, questi faggi che ci riconsegnano volti espressivi,
tragici, ho avuto l'idea. Ho cercato di pensare a come dare una
carezza a quel posto, dimenticato da tutti. Ed è così che ha
preso forma il progetto". Adriani sale più volte in montagna con
ogni luce e con ogni tempo, studiando le inquadrature attraverso
ottiche diverse. Ha negli occhi le cerimonie sempre meno
partecipate, gli anziani partigiani sempre più stanchi, l'idea
di vite sacrificate ricordate solo dal cemento: così scrive con
le immagini la "sua" memoria e la "sua" protesta silenziosa. Le
immagini restituiscono così a Bosco Martese la potenza della
storia e la sacralità dell'ambiente.
"Abbiamo sposato il progetto convintamente e non solo dal
punto di vista formale - dichiara il sindaco di Teramo Gianguido
D'Alberto - per il suo altissimo valore storico e culturale e
per il messaggio che lancia". Per il preside della facoltà di
Scienze della Comunicazione, Christian Corsi, si tratta di
"immagini potentissime" e di un progetto di estrema attualità.
Quando parliamo di libertà non bisogna mai abbassare la guardia,
perché non sono diritti tutelati per sempre e in ogni luogo.
Adriani riesce a passare il testimone, a mo' di staffetta, tra
storia e nuove generazioni".
"Il progetto ci consente di uscire dalla retorica che ha
confinato il ricordo di Bosco Martese al 25 settembre -
sottolinea l'assessore alla Cultura del Comune di Teramo, Andrea
Core: - facendolo diventare qualcosa che vive nella quotidianità
ed è straordinario che siano proprio i giovani a diventare
testimoni del tempo". "Quando ci hanno chiesto di sostenere il
progetto siamo stati ben contenti di farlo - rivela la
presidente di Artruv'Arte Francesca Della Monica - perché la
mostra ha come tema la libertà, che non è mai scontata.
Guardando le foto di Luciano si vede la sua attenzione alla
natura, a quello che può trasmettere oltre il semplice scatto".
"Luciano Adriani, oltre ad essere fotografo di cronaca, ha
anche una produzione 'altra' fatta di fotografia di ricerca - fa
notare la curatrice della mostra, la giornalista Anna Fusaro -
Inizialmente avevamo pensato di realizzare un'antologica divisa
per sezioni, ma vedendo le foto di Bosco Martese ci siamo resi
conto che era troppo importante per confinarla a una sezione. E
così ha preso forma questa mostra, con protagonisti gli alberi
del bosco di cui vengono colti gli aspetti antropomorfi, che
fanno quasi sempre emergere volti, facce che ci guardano così
come ci guardano questi giovani, i cui volti sono ripresi
accanto agli alberi, che hanno la stessa età dei combattenti che
si arroccarono a Bosco Martese e i cui sguardi ci interrogano su
un tema così importante come quello della libertà".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA