E' la Galleria d'Arte Moderna e
Contemporanea di Roma a ospitare in Italia fino al 30 giugno la
prima personale dell'artista cinese Bai Ming. La mostra 'At the
Crossroads of Worlds' celebra l'artista cinese e la sua elegante
capacità di utilizzare materiali e approcci diversi, sia antichi
sia sperimentali, in equilibrio tra tradizione e modernità,
perfezione e imperfezione, materiale e concettuale. Oltre 80
opere, che ripercorrono più di trent'anni di attività, dal 1993
a oggi, svelano le tante sfaccettature della produzione di Bai
Ming, opere senza tempo, reinterpretate dall'artista con la
sensibilità di un uomo contemporaneo. Nei suoi viaggi, in
occasione di residenze, mostre e visite, Bai Ming ha avuto la
possibilità di conoscere e confrontarsi con la cultura
occidentale, senza tuttavia perdere il senso di appartenenza e
il legame con le sue origini. Il titolo della mostra, 'Crocevia
di mondi', curata da Jean-Louis Andral, direttore del Musée
Picasso di Antibe, si riferisce a opere che ci spingono a
liberarci della visione occidentale dell'arte cinese moderna,
invitandoci a includerla nel nostro universo spirituale. La
mostra romana vuole proprio testimoniare il profondo legame tra
creatività antica e contemporanea alla base dell'operato
dell'artista e mettere in luce la straordinaria capacità di Bai
Ming di attraversare e fondere le opposte influenze. Formatosi
nell'arte della porcellana, una delle invenzioni dell'antica
Cina, Bai Ming è considerato oggi tra i maggiori artisti al
mondo nell'impiego di questo materiale. Predilige l'uso della
porcellana decorata in bianco e blu, introdotta in Cina intorno
al 1330 da artigiani di origine persiana, ma ha poi reinventato
questa decorazione con smalti e ossidi in riccioli e spire. La
sua è una decorazione pittorica che evoca paesaggi dove vagare e
scoprire elementi tradizionali dell'arte paesaggistica cinese:
rocce, montagne, piante, fiumi e nuvole. Questa reinvenzione di
forme d'arte tradizionali si riflette anche nelle installazioni,
che interagiscono con la luce e lo spazio, e nei dipinti, che
rivisita la tradizione cinese utilizzando l'inchiostro e la
lacca.
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