(Le generazioni Pop e Beat italiane e gli autodidatti dell'Art Brut accanto alle istanze futuriste espresse nei manifesti e al talento di Manet: sono alcune delle mostre tra la fine di febbraio e il primo weekend di marzo.
VICENZA - Dal 2 marzo al 30 giugno la Basilica Palladiana ospita "Pop/Beat. Italia 1960-1979. Liberi di Sognare", progetto di pittura, scultura, video e letteratura ideato e curato dall'artista Roberto Floreani. Attraverso una selezione di artisti, intellettuali, documenti rappresentativi dei due movimenti, l'esposizione racconta per la prima volta insieme le generazioni Pop e Beat italiane, testimoni di un sentire comune di quegli anni, legato a una visione ottimistica del futuro e all'impegno movimentista del Sessantotto, e ne rivela l'autonomia dalle suggestioni Pop e Beat americane.
ROMA - Tre le mostre che apriranno il 1 marzo a Villa Medici (tutte in programma fino al 19 maggio): "Epopee Celesti" - Art Brut nella Collezione Decharme esplora il concetto di Art Brut evidenziandone la spontaneità e l'autenticità, attraverso opere realizzate da artisti autodidatti al di fuori degli schemi convenzionali dell'arte. "Le Citron" di Manet - Un Capolavoro dal Musée d'Orsay di Parigi presenta il capolavoro di Édouard Manet, "Le Citron", in cui traspare la maestria del pittore nel ritrarre la vita quotidiana attraverso uno sguardo audace e innovativo. Infine "#Artclub 38: Guglielmo Castelli", che riunisce negli spazi dell'Atélier Balthus, 5 opere del pittore torinese e ne rivela lo stile distintivo.
TREVISO - Al Museo nazionale Collezione Salce, dal 1 marzo al 30 giugno, la mostra "Futurismo di carta. Immaginare l'universo con l'arte della pubblicità", a cura di Elisabetta Pasqualin con la collaborazione di Sabina Collodel. L'esposizione è dedicata agli anni che precedono il secondo conflitto mondiale, quando, tra il 1930 e il 1940, il futurismo raggiunge l'apice del suo sviluppo, con l'aeropittura che, trasposta in grafica, esalta il volo e le imprese aviatorie. Nel percorso, accanto a creazioni di Di Lazzari, Martinati, Garretto, anche il "Manifesto per l'esposizione aeronautica italiana", opera del 1934 dell'unica artista donna presente in mostra, Carla Albini.
BASSANO DEL GRAPPA - Dal 2 marzo al 23 giugno al Museo Civico "Rinascimento in bianco e nero. L'arte dell'incisione a Venezia (1494-1615)", a cura di Giovanni Maria Fara e David Landau. Con oltre un centinaio di opere, alcune di formato monumentale, il percorso documenta come Venezia rappresentò il luogo in cui nacquero e vennero commercializzate alcune delle più importanti e affascinanti realizzazioni grafiche ed editoriali di tutto il Rinascimento.
MILANO - "Exposure. La vetrina e il suo impatto nella cultura, nell'arte e nella moda" arriva al Mudec dal 1 marzo fino all'8 settembre: la mostra invita il visitatore a comprendere da un punto di vista totalmente nuovo i molteplici significati che un oggetto, "esposto" al nostro sguardo, può assumere in una vetrina. Tre i piani della narrazione attraverso l'installazione site-specific di Mariana Castillo Deball "Luce dietro tracce incompiute", le incursioni di Theo Eshetu con il progetto "The crocodile on the ceiling" e la mostra "Exposure", cuore del progetto, all'interno delle sale Focus del museo.
VENEZIA - Un percorso fotografico interattivo di tre artiste internazionali, Gaby Wagner, Sophie Fauchier e Val Masferrer-Oliveira, che insieme a due scienziate ambientali e all'Istituto di Ricerca Corila, esplorano il post-pandemia, cogliendo l'essenza di Venezia e della Laguna durante il lockdown: è la mostra "Re-Emerging Venezia", in programma dal 1 al 15 marzo alle Procuratie Vecchie in piazza San Marco, che incorporando la realtà aumentata e una mappa digitale accompagnata da registrazioni dei rumori dei mesi del lockdown, trasporta il pubblico indietro nel tempo per vivere le emozioni e i sentimenti di quel periodo.
BRESCIA - "Artisti per il pontificato di San Paolo VI" è allestita al Museo Diocesano dal 1 marzo al 1 aprile: il percorso ruota attorno alle 16 medaglie d'oro (annuali), provenienti dalla Biblioteca Apostolica Vaticana, realizzate nei 16 anni di pontificato da artisti contemporanei quali Manzù, Bodini, Fazzini e altri, e celebra la figura del papa bresciano attraverso oggetti caratteristici della sua vita.
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