MADRID - Il rovescio del quadro che appare in primo piano in 'Las meninas' di Velázquez, o quello da dietro cui ci osserva Van Gogh in 'Autoritratto come pittore'. Ma anche il telaio che ha sorretto originariamente il 'Guernica' di Picasso o l'incisione 'Ecce Homo' celata dietro il dipinto 'La dolorosa con le mani chiuse' realizzato nel 1554 da Tiziano.
Sono infiniti gli esempi di segreti piccoli e grandi nascosti nei lati b delle opere d'arte: elementi che spesso possono essere rimasti occulti anche per secoli, ma ora venuti alla luce grazie all'ultimo progetto temporaneo del museo del Prado di Madrid, la mostra 'Reversos', aperta da domani e visitabile fino al prossimo 3 marzo. Curata dall'artista spagnolo Miguel Ángel Blanco, l'esposizione presenta al pubblico aspetti "clandestini", b-side e 'making of' legati a 105 opere, in un excursus che percorre un lasso di tempo molto esteso, dal XVI secolo ai giorni nostri. Ed è così che il pubblico potrà fare incetta di chicche e sorprese: da un Francisco de Goya autorappresentatosi al lavoro nel 1795 all'inattesa possibilità di specchiarsi in 'Cavalletto con tela', opera di Michelangelo Pistoletto del 1962 appartenente alla serie Mirror Paintings.
Oltre al noto esponente del movimento dell'arte povera, sono diversi gli artisti di origine italiana inclusi nella mostra del Prado: si va da Annibale Carracci e Giovanni Francesco Pieri (Secoli XVI-XVIII) all'italo-argentino Lucio Fontana (XX secolo). "Questa esposizione punta a ricordarci che l'arte non è solo un'immagine, ma le opere sono tridimensionali", ha commentato nella presentazione odierna della mostra Miguel Falomir, direttore del Museo del Prado. "Faccio i complimenti a Miguel Ángel Blanco, perché ha saputo dare una densità concettuale a un tema che va molto al di là dell'aneddotico o di girare semplicemente un quadro al contrario", ha aggiunto, "la quantità di suggerimenti e riflessioni che suscita sono veramente impressionanti".
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