Sostenibilità e identità
territoriale: sono alcune parole chiave alla base del 'Manifesto
di sostenibilità' lanciato dal Consorzio del Chianti classico,
il più antico d'Italia che proprio oggi festeggia i 100 anni
dalla sua fondazione. Era infatti il 14 maggio del 1924 quando
33 lungimiranti viticoltori diedero vita al consorzio per
difendere il prodotto e il territorio chiantigiano e al tempo
stesso accompagnare i produttori nei processi di valorizzazione
e promozione. A distanza di un secolo il Consorzio oggi riunisce
circa 500 aziende e guardando al futuro della denominazione e
alle sue tipicità lancia il 'Manifesto di sostenibilità', un
elenco di 57 regole di indirizzo e criteri chiamati ad ispirare
l'azione dei viticoltori. Oggi la presentazione a Firenze
nell'ambito delle celebrazioni del centenario.
"Abbiamo pensato ad uno strumento dedicato alla nostra realtà
e al nostro territorio, un percorso cucito sul Chianti classico
- ha spiegato la direttrice del Gallo nero Carlotta Gori -. Ogni
azienda poi troverà in queste regole il modo di costruirsi il
proprio abito. Chiederemo, per accedere a questo percorso, di
rispettare inizialmente almeno la metà degli indirizzi", che
spaziano dagli aspetti della biodiversità alla sostenibilità
declinata in senso ambientale, sociale e culturale. "Abbiamo
atteso fino ad oggi ad affrontare, come Consorzio, il tema cosi
attuale della sostenibilità, per potergli dare una
caratterizzazione - ha sottolineato Giovanni Manetti, presidente
del Consorzio -, un'identità specifica che fosse in grado di
evidenziare ed esaltare i caratteri distintivi della nostra
denominazione e del suo territorio di produzione. Un manifesto
che siamo certi i nostri viticoltori accoglieranno e renderanno
vivo e attivo". Temi al centro di un convegno oggi in Palazzo
Vecchio a Firenze, dal titolo "Sostenibilità e identità
territoriale", alla presenza del ministro dell'Agricoltura,
della sovranità alimentare e delle foreste Francesco
Lollobrigida e gli interventi di rappresentanti di alcune fra le
più illustri denominazioni e grandi vini del mondo: Champagne,
Borgogna, Porto e Douro, Oregon e Barolo. Al percorso storico
del Chianti classico è invece dedicato il libro "Sulle tracce
del Gallo Nero" (Giunti editore), scritto da Daniele Cernilli
con la collaborazione di Paolo De Cristofaro.
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