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In Umbria perdite del 70% per sagrantino e merlot

In Umbria perdite del 70% per sagrantino e merlot

Piogge, peronospora e caldo mettono in crisi la produzione

PERUGIA, 24 luglio 2023, 18:19

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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In Umbria si registrano perdite fino al 70% di sagrantino e merlot: le piogge e l'umidità dei mesi scorsi, con la diffusione della peronospora che attacca i grappoli, e ora il caldo torrido mettono in crisi la produzione di vino. Di una "vera e propria emergenza" parla Roberto Di Filippo, imprenditore vitivinicolo, presidente di Cia Perugia e Anabio Umbria.

"Con le condizioni climatiche avverse - spiega - si sono purtroppo verificate situazioni favorevoli agli attacchi fungini abbastanza importanti. In passato ci sono state criticità simili, ma sicuramente questo è un pessimo anno per le produzioni di vino. Per ciò che concerne il biologico, ci sono poi situazioni diverse, a seconda delle zone e di molte variabili: in alcune aree umbre, ad esempio, le malattie fungine sono quasi nulle, mentre in altri casi ci sono perdite che vanno verso il 100 per cento, tant'è che in questi appezzamenti non si passerà a raccogliere le uve".

"Per fronte di tutto ciò - prosegue Di Filippo - è necessario guardare a politiche sul lungo termine con forme di intervento che possano garantire un aiuto concreto a tutti gli imprenditori colpiti. Bisogna inoltre fare molta attenzione a togliere quei pochi strumenti che ci permettano di controllare le malattie fungine, come il rame, che negli ultimi anni è stato oggetto di critiche e attacchi senza ragione".

Per tentare di salvare il salvabile, Cia Umbria - si legge in una nota - chiede la possibilità da parte della Regione di una deroga sull'applicazione cumulativa di massimo 28 chili di rame nell'arco di 7 anni, 4 all'anno, per quanto riguarda la coltivazione in biologico. Ma tutto il comparto vitivinicolo, anche quello tradizionale, non è stato risparmiato da questa calamità, come conferma anche Giovanni Dubini, imprenditore agricolo dell'orvietano: "in Umbria si stanno verificando situazioni 'a macchia di leopardo' che stanno lasciando uno strascico pesante, andando ad incidere su quantità e qualità dei raccolti". 
   

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