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Commercio: Italia del vino preoccupata da rischio ritorsione

Commercio: Italia del vino preoccupata da rischio ritorsione

Uiv, posizione di attesa la più saggia, ma non è prevalsa

ROMA, 09 novembre 2020, 16:45

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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"Riteniamo che la posizione italiana di attesa fosse la più saggia, ma non è prevalsa: la Commissione Ue, anche sostenuta da alcuni importanti Paesi dell'Unione, ha deciso di applicare i dazi contro i prodotti americani, anche in questa delicata fase di transizione, e rischia ora di provocare un'ulteriore escalation della guerra commerciale in atto con il principale buyer al mondo, gli Usa, che lo scorso anno ha importato vino dall'Ue per un controvalore di circa 4,7miliardi di dollari". Così il segretario generale di Unione italiana vini (Uiv), Paolo Castelletti ha commentato, in una nota, l'ok formale dei ministri del commercio Ue alla decisione comunitaria di imporre dazi, da domani, sui prodotti importati dagli Usa per un valore di 4 miliardi di dollari. La lista europea comprende, oltre al settore aeronautico, anche prodotti agricoli a stelle e strisce, replicando l'approccio di Washington.

Per il segretario generale di Unione italiana vini (Uiv), Paolo Castelletti "dopo l'annuncio di poco fa da parte del vicepresidente della Commissione europea con delega al Commercio, Valdis Dombrovskis, sui nuovi dazi in vigore da domani e applicati a diversi prodotti Usa, è ora possibile un rischio di 'retaliation' da parte degli Stati Uniti, che potrebbero così decidere di aumentare le tariffe in vigore o includere altri prodotti come il vino italiano, che sino a oggi è stato escluso dal paniere dei dazi aggiuntivi. Uno scenario - ha aggiunto - che potrebbe arrivare nel momento peggiore colpendo un mercato di sbocco che quest'anno ha contribuito ad alleggerire le perdite nell'export globale del vino made in Italy, proprio ora che è costretto a subire anche pesantissimi lockdown in Italia e all'estero".

Gli Usa nel 2019 hanno importato vino italiano per un valore di 2 miliardi di dollari. Complessivamente gli Stati Uniti ordinano dall'Europa oltre il 75% delle proprie importazioni di vino, che a livello globale valgono 6,2 miliardi di dollari.



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