"E' il nostro Cristiano Ronaldo..." dice con soddisfazione il produttore umbro mentre gli è accanto in cantina.
Caprai ha cominciato a lavorare con Rolland quattro anni fa.
"Tanti ce ne vogliono - spiega l'imprenditore - per completare un ciclo di produzione del Sagrantino. Arriviamo quindi ora per la prima volta a commercializzare il vino fatto seguendo le indicazioni dell'enologo. Da lui abbiamo imparato tante cose, piccole ma importanti".
"Il Sagrantino - sottolinea Rolland - è un vitigno che ha personalità marcata. E' quindi possibile 'educarlo' e indirizzarlo. Nel mondo del vino si ha successo quando si è in grado di proporre qualcosa di originale. E il Sagrantino ha la capacità di essere unico".
L'obiettivo fatto dall'enologo con la cantina Caprai è di rendere questo vino "seducente". "Dobbiamo allargare - aggiunge - la schiera di consumatori abituali. Un salto di qualità che può portare "numeri importanti" anche per il turismo. "Un Sagrantino che generi curiosità - sottolinea Rolland - è una grande chance per tutta l'area di Montefalco".
Caprai punta molto sul connubio con il "super-consulente" francese in questi giorni in cantina per completare il suo lavoro. Sessantottenne di Bordeaux è a sua volta produttore, in Francia e in sud America. "E' l'uomo - dice Caprai - che conosce meglio i gusti nel settore dell'enologia. Con lui possiamo davvero puntare a fare del Sagrantino di Montefalco uno dei migliori vini del mondo".
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