"In questi giorni dedicati ai
brindisi e ai buoni propositi, invito tutti ad assaporare
l'ampia offerta di spumanti abruzzesi, prodotti di altissima
qualità, capaci di descrivere sapientemente i nostri vitigni e i
nostri territori". L'invito è dell'assessore all'agricoltura
Dino Pepe, in una lettera aperta agli abruzzesi in cui formula
gli auguri per il nuovo anno. "Attualmente sul mercato ci sono
130 etichette di spumanti abruzzesi prodotti da 65 aziende -
spiega - per la maggior parte si tratta di spumanti bianchi
(ottenuti prevalentemente da uve Pecorino, Cococciola, Passerina
e Montonico), 30 etichette contemplano la versione Rosé
(ottenuta prevalentemente da uve Montepulciano) e 13 la versione
dolce (soprattutto da Moscato).I nostri territori parlano di
storie di immigrazione, di miseria del dopoguerra, di abbandono,
ma anche di ritorno nei luoghi d'infanzia, conseguenza della
tenace consapevolezza che, un territorio così bello e variegato,
rappresenti un dono dove è possibile fare economia". "Per
decenni i nostri vini hanno vissuto la stessa sorte di tante
famiglie abruzzesi che, loro malgrado, si sono trasferite nel
nord Italia o all'estero e il nostro prodotto è stato spesso
lavorato e imbottigliato anonimamente, arricchendo la fama e
l'economia di altri luoghi. In questa storia, però, ci sono
pagine liete perché, con il passare del tempo, viticoltori
lungimiranti capaci di investire su ricerca, innovazione e
peculiarità del territorio, raccontano di una scalata incessante
e formidabile delle nostre produzioni certificate nel rispetto
di una filiera tutta interna, diventate poi, in poco tempo,
produzioni apprezzate nei mercati italiani ed esteri". Nella
lettera aperta l'assessore Pepe rilancia poi l'invito all'uso di
tutti i prodotti agroalimentari abruzzesi, "per sostenere i
consumi e fare in modo che anche un piccolo gesto come questo
rappresenti un'occasione tangibile di promozione del territorio.
Penso inevitabilmente alle lenticchie coltivate a Santo Stefano
di Sessanio, eccellenza abruzzese e presidio Slow Food, alla
loro qualità rara e antica e a come l'enogastronomia abruzzese
possa e debba crescere".
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