"Ovviamente - ha aggiunto - questo è un pericolo che accomuna tutte le produzioni agricole di qualità". Il vino "è molto sensibile a fattori quali temperatura e livello delle precipitazioni". Secondo l'esperto di Coldiretti, "il riscaldamento globale e la variazione della quantità e dell'intensità delle piogge produrrà quindi effetti in termini di grado zuccherino delle uve". Un elemento in più che, sempre secondo Ciancaleoni, dovrebbe indurre a intervenire con tempestività con azioni di contrasto al climate change. "La situazione - ha aggiunto - al momento non è ancora drammatica ma i segnali d'allerta ci sono tutti e sono preoccupanti. I dati Ispra attribuiscono al settore agricolo il 6,9% delle emissioni nazionali. Per ridurne l'impronta, è necessario intervenire sui processi agricoli, produrre energia da fonti rinnovabili, diffondere nuovi modelli di produzione meno intensivi". Anche i consumatori possono fare molto: "Si devono diffondere - ha proseguito - nuovi stili di acquisto prediligendo la filiera corta e i prodotti stagionali di aziende del proprio territorio ottenuti con tecniche colturali a basso impatto, come l'agricoltura biologica".
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