Si rafforza la filiera di produzione
e commercializzazione della carne valdostana che ora può contare
su 84 operatori, tra allevamenti, macelli, ma anche salumifici,
punti vendita e due pastifici. E' uno dei risultati del progetto
Eat Biodiversity, promosso dall'Arev, associazione degli
allevatori valdostani e il Service de l'Agricolture del Canton
du Valais, con il cofinanziamento del Programma Interreg
Italia-Svizzera. Degli 84 operatori, 49 hanno aderito
direttamente all'iniziativa transfrontaliera, promuovendo dei
mini progetti di valorizzazione del prodotto. "In controtendenza
con il dato nazionale che vede una diminuzione del consumo di
carne rossa - ha spiegato Dino Planaz, presidente dell'Arev - il
nostro prodotto locale è sempre più apprezzato". I dati dei capi
macellati e commercializzati sul mercato valdostano confermano
questa tendenza: erano 1.725 nel 2015, ora sono oltre 2.500. Il
progetto ha consentito all'Arev di promuovere non solo una
campagna di comunicazione e promozione, ma anche di dotare la
filiera di una serie di strumenti a supporto della
commercializzazione come un disciplinare per l'uso del marchio
nei ristoranti e nello street food, un manuale di buone prassi
igieniche, uno studio del packaging per la vendita diretta di
carne, la creazione di un label per eventi promossi dalle
proloco e da associazioni che utilizzano la carne
valdostana.
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