Già il primo morso del loro
grissino, friabile, energico, croccante e speziato, trasmette il
dna della terra sicula a baluardo tra il sole più caldo e il
mare più blu. Chi è stato a Trapani capirà. Ma da Cous Cous
restaurant (via Adige 9) ci si va anche e soprattutto per le
declinazioni di un piatto che sembra attrarre l'energia
dell'estate milanese in questo 2023 in altalena tra caldo e
pioggia: è la portata che presta il nome al locale, in
particolare l'antica ricetta di "U' Cùscusu", cous cous di pesce
alla Trapanese, servito con il suo brodo alla siciliana di pesce
bianco, molluschi e crostacei a parte. In alternativa anche la
versione in nero con seppie, tartare di baccalà e scarola o
quella vegetariana con zucchine lunghe e tenerumi, nonché quella
con la bottarga di tonno rosso di Favignana.
I vini provengono esclusivamente dal Trapanese,
territorialità spinta di una western Sicily che è indubbiamente
apprezzata anche dagli stranieri, su questo molto ben
indirizzati dal patron Ninni La Torre. Altri super piatti sono
le polpettine di cernia con una speziatura garbata e al tempo
stesso incisiva. Anche la caponata si suddivide più o meno così:
un terzo di misurato equilibrio e due terzi di sostanza golosa.
Ma la massima espressione dello chef Federico Alagna,
ventisettenne fuoriclasse qui dall'apertura, è indubbiamente
sulla 'busiata' con pesto di pistacchio, elisir di gambero e
polvere di caffè. E' il piatto che vale un viaggio da concludere
con il (corposo, ghiotto, grande) cannolo, anche quello dal dna
100% siciliano.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA