Valorizzare la cultura del cibo e
raccontare l'origine dei piatti della tradizione attraverso una
esperienza "innovativa e immersiva". Nasce con questo obiettivo,
fanno sapere i promotori, in via Bracco 51 a Napoli Mute, "il
primo Museo della tradizione enogastronomica campana, da un'idea
dell'imprenditore Diego Minutaglio con l'avvocato Luigi
Lamberti, e il contributo della Regione Campania". Sette vetrine
su strada, oltre mille metri quadrati divisi in tre piani, tra
sale espositive appartenenti alla storia della cucina napoletana
e campana, e aree specifiche dedicate agli eventi e ai
laboratori didattici "dove l'innovazione tecnologica sarà un
ingrediente prezioso" si afferma ancora.
Mercoledì 20 dicembre, alle ore 10, sarà aperto il primo
livello, dove si potranno degustare i prodotti caseari e di
salumeria del "casadduoglio", gli insaccati di mare, la pizza
nel ruoto leggera e croccante, l'angolo con i tipici 'cuoppi'
fritti e altri prodotti selezionati da esperti tra grandi e
piccole realtà della Campania. L'inaugurazione è prevista alle
19 del 20 dicembre.
Negli altri livelli ancora in cantiere si potrà assistere
alla mostra dell'artista napoletano Giotto Calendoli, dal titolo
"Manodopera", per "raccontare il rapporto viscerale con la città
che si nutre da sempre di colori e sapori tra installazioni,
artwork, illustrazioni, merchandising, stoviglie, e possibilità
di gustare la sua cucina e
acquistare tutto ciò che si tocca".
Visitabile gratuitamente dalle 10 alle 18 la mostra resterà
aperta fino al 24 dicembre, data in cui quei livelli torneranno
nelle mani degli operai per il completamento dei lavori previsti
per metà del 2024.
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