La Francia, già capitale mondiale
del rosé, e ancora il Nord Europa, il Giappone e la Corea del
Sud come mercati "maturi" da conquistare per il cerasuolo
d'Abruzzo e per tutti gli altri straordinari rosati italiani: la
nuova geografia dell'internazionalizzazione di un prodotto dalle
enormi potenzialità ancora inespresse è stata illustrata oggi
nel corso del convegno "Tendenze globali del vino, le
opportunità del rosé", nell'ambito della seconda giornata a
L'Aquila di "Food & rosé selection", organizzato da Concours
mondial de Bruxelles e Regione Abruzzo.
A curare l'incontro Pierpaolo Penco, consulente di marketing
enogastronomico di Affinamenti e Country manager Italia di Wine
Intelligence per il quale "il vino rosato in alcuni mercati è di
nicchia, mentre in altri è un vino già affermato, basti
considerare che in Francia si beve più il rosa che il bianco o
il rosso, e il consumo è superiore alla produzione. Per questa
ragione la Francia deve rappresentare un target fondamentale per
il nostro rosato, a cominciare dal cerasuolo abruzzese, che
rappresenta senz'altro un'eccellenza ed è stato il primo a
ottenere in Italia la denominazione di origine controllata".
"Food & rosé selection" ha portato a L'Aquila 45 giudici da
20 Paesi e oltre 60 buyer, e dopo la giornata inaugurale di ieri
a palazzo dell'Emiciclo, è entrato oggi nel vivo al ristorante
Magione Papale, con l'assaggio alla "cieca" di 110 vini rosati,
tra cui 15 cerasuoli abruzzesi, tutti premiati a marzo a
Bruxelles con le Grandi medaglie d'oro e le Medaglie d'oro,
nella prima edizione della Selezione Rosé by Concours mondial de
Bruxelles.
Domani si assegneranno gli otto trofei, per i migliori
abbinamenti con otto specifiche categorie di piatti: aperitivo,
pesce crudo, pesce cotto, salumi, carni cotte, cibi piccanti,
formaggi e dessert. I piatti saranno preparati dagli allievi
dell'Istituto alberghiero 'Leonardo da Vinci' dell'Aquila,
elaborando e interpretando prodotti di eccellenza della
gastronomia abruzzese.
"Altri mercati particolarmente interessanti - prosegue Penco
- sono il Nord Europa, il Giappone e la Corea del sud. Il
fenomeno che si sta registrando è il consumo crescente di piatti
a base di vegetali e carni leggere, con cui il rosato si abbina
alla perfezione, e aumenta anche il consumo di fascia alta, come
vino pregiato e anche invecchiato. Nostro punto di forza è la
varietà di rosati che possiamo offrire, dal Cirò calabrese al
Cerasuolo abruzzese, passando per il Valtènesi lombardo,
ciascuno ha una sua storia, una sua identità e peculiarità,
mentre in altri Paesi il prodotto è più omologato". Per
l'ambasciatore italiano del Concours Mondial de Bruxelles, Carlo
Dugo, "altro punto di forza del rosato, da qui la formula scelta
da Food & rosé selection, è la versatilità nell'abbinamento con
un'ampia gamma di piatti. I rosati italiani hanno tutte le carte
in regola per essere un nuovo potente ambasciatore nel mondo dei
territori che lo producono, e di tutte le loro straordinarie
qualità".
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