"Il mercato sta premiando il nostro lavoro, ma gli aumenti di produzione sono significativi e non possono non delineare un rischio di calo dei prezzi. La sfida è quella di collocare il Parmigiano Reggiano sul mercato ad un prezzo remunerativo: nei primi mesi 2018 abbiamo già riscontrato un ulteriore incremento della produzione che porterà il numero delle forme a superare quota 3,7 milioni. Per questo motivo abbiamo presentato un piano di regolazione dell'offerta innovativo, semplice ed efficace che ci permetterà di crescere in modo razionale e con flessibilità, così da potere reagire prontamente ai cambiamenti del mercato", ha spiegato il presidente Nicola Bertinelli all'assemblea generale dei consorziati, che si è svolta a Parma e ha approvato all'unanimità il bilancio consuntivo 2017.
Per quanto riguarda le novità del piano di regolazione dell'offerta, in primo luogo è stata definita la 'produzione di equilibrio comprensoriale' (Pec) che corrisponde al livello produttivo al di sotto del quale il Consorzio non applicherà alcuna contribuzione aggiuntiva in caso di produzione superiore alle quote assegnate. Per l'anno 2019, così come per il triennio 2020-2022, la Pec base viene stabilita in 17,8 milioni di quintali di latte trasformato. Nel caso in cui il comprensorio superasse la Pec base, gli allevatori saranno soggetti ad una contribuzione aggiuntiva pari a 15 euro a quintale. Compare inoltre la nuova figura del 'grande splafonatore': all'allevatore con uno splafonamento superiore al 20% rispetto alla quota assegnata verrà imputata una contribuzione unica pari a 25 euro al quintale. Altra novità è la scelta di non applicare alcuna franchigia di esenzione contributiva (nel 2017 era stata del 3%) per il 2018.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA