Hanno voluto iniziare l'incontro
dedicato alle donne che lavorano nel settore della agricoltura
in silenzio. E lo hanno fatto per sessanta secondi, ognuno dei
quali è stato dedicato a Giulia Cecchettin, la 22enne picchiata
e uccisa da Filippo Turetta, il coetaneo con cui aveva avuto una
relazione. Sono le donne di Coldiretti Puglia che oggi a Bari
hanno partecipato al seminario formativo organizzato
dall'Osservatorio nazionale parità di genere. Nel corso
dell'incontro è emerso che il 25% delle nuove contadine è
laureato, che il 50% ha attività multifunzionali e che il 60%
pratica attività green come l'agricoltura biologica. La presenza
delle donne in campagna "sta rivoluzionando il lavoro nei
campi", evidenzia Coldiretti spiegando che prediligono "le
attività sociali, dalla fattoria didattica agli agri-asilo, ma
anche importanti attività per l'inserimento nel mondo del lavoro
delle donne meno fortunate, spesso vittime di violenze e
soprusi". In Puglia le aziende agricole guidate da donne sono
più di 23mila in linea col trend di crescita certificato
dall'Istat secondo cui la percentuale di aziende agricole al
femminile è salita al 31,5% sul totale delle imprese. In aumento
del 3,7% anche gli agriturismo a gestione femminile.
"La formazione è importante per tutte le donne imprenditrici
che hanno scelto di lavorare in agricoltura, dimostrando - ha
detto la responsabile di Coldiretti donne Puglia, Rita
Tamborrino - capacità di coniugare la sfida con il mercato e il
rispetto dell'ambiente, la tutela della qualità della vita,
l'attenzione al sociale, a contatto con la natura assieme alla
valorizzazione dei prodotti tipici locali e della biodiversità".
"Un ruolo - ha aggiunto - che oggi deve prendere corpo e
sostanza anche sotto il profilo dei pari diritti, creando un
ambiente realmente inclusivo in azienda".
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