Agire subito a livello Ue per
proteggere gli agrumi dalla diffusione di pericolose fitopatie,
dopo l'epidemia del virus Tristeza che ha già duramente messo
alla prova il settore in passato. È questo l'appello di
Cia-Agricoltori Italiani, a seguito della rilevazione in una
spedizione di arance dall'Egitto della Macchia nera degli
agrumi, fitopatia che potrebbe mettere in serio pericolo
l'intero comparto nazionale, attualmente secondo produttore
comunitario dopo la Spagna. Allo stesso tempo, Cia segnala forte
preoccupazione del mondo produttivo degli agrumi anche per il
Citrus greening, altra terribile batteriosi che minaccia le
frontiere. A difesa del patrimonio agrumicolo, Cia ritiene "ora
non più rinviabile un piano di interventi che tuteli le nostre
produzioni di eccellenza, vero e proprio vanto del made in Italy
nel mondo".
Per Cia è arrivato, dunque, "il tempo di agire in Europa con
un'efficace strategia preventiva sui protocolli di importazione
dai Paesi terzi. Come primo passo è necessario l'immediato stop
all'import per gli agrumi egiziani (in crescita del 21% rispetto
all'anno precedente), finché questo Paese non ne garantisca la
sicurezza fitosanitaria. A testimonianza della debolezza delle
attuali disposizioni vigenti, sono stati, infatti, intercettati
almeno 20 casi di prodotto contaminato proveniente in Ue dal
Sudafrica. Occorre, quindi, mettere in campo le migliori
competenze e adottare rigorose misure di controllo,
implementando le misure di contenimento e potenziando i
controlli sull'import degli agrumi extraeuropei, che sono al
momento insufficienti".
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