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Granchi blu e cimici, invasioni aliene costano un miliardo

Granchi blu e cimici, invasioni aliene costano un miliardo

Coldiretti,portati in mari e campi da clima e scambi commerciali

ROMA, 09 settembre 2023, 16:07

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Granchio blu ma anche cimice asiatica, pappagallini, cinipide del castagno, Xylella, moscerino dagli occhi rossi e calabrone asiatico. Sono tante le specie aline che invadono l'Italia e causano danni per oltre 1 miliardo nei campi come nei mari, distruggendo coltivazioni e allevamenti. A fotografare la situazione, dovuta ai cambiamenti climatici e alla globalizzazione degli scambi, è la Coldiretti.

Se il granchio blu proveniente delle coste Atlantiche dell'America sta sterminando vongole veraci, cozze e molluschi, sottolinea Coldiretti la "cimice marmorata asiatica" arriva dalla Cina e con le punture rovina i frutti rendendoli inutilizzabili. A far danni è anche il pappagallino o parrocchetto monaco, specie riginaria del Sudamerica che fa strage di frutta e mandorle nel Centro Sud. Il caldo ha favorito anche la moltiplicazione degli insetti killer del bosco nell'arco alpino dove si è diffuso il Bostrico Tipografo, un coleottero capace di infilarsi sotto la corteccia degli alberi interrompendo il flusso della linfa in particolare agli abeti rossi, ma anche al larice, l'abete bianco e il pino silvestre.

La Xylella è arrivata in Italia portata da piante tropicali giunte dall'America latina e fino a oggi ha contagiato oltre 21 milioni di piante di ulivi in Puglia, con oltre 8 mila chilometri quadrati di territorio infettato pari al 40% della regione. Danni anche dalla Drosophila suzukii il moscerino killer di ciliegie, mirtilli e uva dal Veneto alla Puglia. Le castagne hanno pagato un conto salatissimo per gli attacchi del cinipide galligeno, il Dryocosmus kuriphilus proveniente dalla Cina. Insetti che non rispamiano il miele minazziato dal calabrone asiatico (Vespa velutina) e il coleottero africano (Aethina tumida) che annientando la popolazione di api o costringendola ad abbandonare l'alveare. 
   

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