L'impiego di trappole posizionate
nei piazzali di carico per il rilevamento tempestivo di insetti
come sistema di autocontrollo nei vivai pistoiesi e il metodo
della 'confusione sessuale' contro la tignola orientale del
pesco che ha consentito di ridurre da sette a uno i trattamenti
chimici per evitarne i danni. Sono due esempi delle varie
sperimentazioni e dei risultati del progetto del gruppo
operativo Autofitoviv sulle 'Buone pratiche per l'autocontrollo
e la gestione fitosanitaria sostenibile nel vivaismo
ornamentale' presentati ieri all'Accademia dei Georgofili di
Firenze. Nell'ambito del progetto sono stati sperimentati, sotto
la guida di ricercatori di Cnr, Crea e Università di Firenze e
di Pisa, nei vivai di due aziende leader del distretto
vivaistico di Pistoia i migliori metodi di autocontrollo
fitosanitario per identificare tempestivamente organismi nocivi
e le più aggiornate strategie di difesa fitosanitaria
alternative all'uso di prodotti chimici di sintesi. Spiragli per
la lotta alle infestanti senza erbicidi anche nelle coltivazioni
in pieno campo tramite colture di copertura fra i filari
analoghe a quelle spesso adottate in olivicoltura e viticoltura.
"Il percorso avviato con Autofitoviv - commenta il presidente
dell'Associazione Vivaisti italiani, Luca Magazzini - è molto
importante dal punto di vista tecnico e le sperimentazioni e le
soluzioni che sono emerse avranno modo di essere affinate e
riproposte all'interno delle aziende, ma non è una cosa che si
possa fare dall'oggi al domani. C'è bisogno di riflettere sui
metodi, ottimizzarli, farli stare in piedi sia dal punto di
vista dei risultati che della sostenibilità economica. Quindi un
giudizio positivo, ma c'è bisogno di un ulteriore percorso di
verifica e ottimizzazione nel quotidiano aziendale".
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