Secondo le previsioni di produzione del Segretariato esecutivo del Coi per i Paesi membri, la produzione mondiale di olio d'oliva per l'attuale campagna (2021/22) dovrebbe raggiungere quasi 3 100 000 tonnellate, ma i dati- segnalano gli analisti- non sono definitivi. Complessivamente informa il Coi è In leggero calo rispetto alle due campagne precedenti. Il consumo, anche se altalenante negli ultimi tre anni di raccolto, non ha risentito- sottolineano gli esperti- del leggero calo di produzione nelle stesse tre campagne prese a riferimento. Sul fronte delle importazioni si registra un leggero aumento nella campagna in corso. Si prevede che queste raggiungano 1 211 000 tonnellate, ma anche per le esportazioni si registra un segno positivo. Da 1 108 000 tonnellate nell'ultima campagna (2020/21) a 1 189 000 tonnellate nella campagna in corso. Gli Stati Uniti e l'Unione europea, che rappresentano rispettivamente 34% e 15%, contribuiscono a quasi il 50% delle importazioni mondiali di olio d'oliva, mentre il Brasile (9%), il Giappone e il Canada (entrambi il 5%), la Cina (4%), l'Australia e la Russia (entrambi il 3%) e il Messico (2%), contribuiscono al 20% delle importazioni globali del prodotto. "L'aumento del consumo- commenta il il direttore esecutivo del Coi Abdellatif Ghedira- è positivo. Mostra come il consumo rifletta i cambiamenti degli stili di vita dei consumatori.
Certo, il covid-19 ha cambiato i nostri comportamenti, ma i consumatori hanno orientato i loro acquisti verso prodotti di qualità superiore, il che ha anche prodotto un aumento del valore degli scambi su scala globale".
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