Cinque Dop vitivinicole sarde, il Cannonau di Sardegna; il Nuragus di Cagliari; il Nasco di Cagliari; il Giro di Cagliari e il Sardegna Semidano, rischiano di non essere più blindate e i vitigni che ne fanno parte potranno essere utilizzati in altri territori e nelle indicazioni in etichetta dei vini prodotti al di fuori della Sardegna. Nei giorni scorsi è stata l'Assoenologi a denunciare il fatto e oggi Confindustria Sardegna sostiene con convinzione l'iniziativa di protesta.
Gli industriali ricordano che "l'eliminazione dal nuovo regolamento Ue e dalle relative norme nazionali di adeguamento della frase 'La protezione si applica al nome intero, compresi i suoi elementi costitutivi, purché siano di per se distintivi.
Non sono protetti gli elementi non distintivi o generici di una DOP o di una IGP' ha indotto il Ministero delle Politiche Agricole ad escludere, tra le altre, dall'elenco delle varietà di vite o sinonimi distintivi costituenti una Dop", Confindustria quindi "condivide con Assoenologici la preoccupazione per i rischi ai quali il comparto vitivinicolo della nostra regione potrebbe andare incontro se le nuove regole di adeguamento alle norme comunitarie venissero applicate senza tenere conto della specificità del nostro patrimonio viticolo, della storia e delle tradizioni che contraddistinguono la nostra isola".
Gli industriali auspicano che "tutte le forze economiche politiche e sociali della Sardegna si adoperino compatte per raggiungere il comune obiettivo di salvaguardare e valorizzare un patrimonio di fondamentale importanza per la nostra regione".
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