ROMA - Un modello per il monitoraggio, la trasformazione e il confezionamento di frutta e verdura invendute nei mercati generali, in parte da destinare fresca alle persone più bisognose e in parte trasformata in prodotti finiti, come marmellate o conserve di pomodoro, disponibili per Onlus del territorio e immessi sui "mercati sociali" e tradizionali. E' questo l'obiettivo del progetto "Frutta che Frutta non Spreca". presentato oggi a Roma e promosso da Italmercati e finanziato dal ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo (Mipaaft).
Ridurre gli sprechi valorizzando il recupero per fini sociali all'insegna dell'economia circolare è quanto si propone il progetto, ideato dall'impresa sociale Last Minute Markete e condotto in collaborazione con Acli Roma e provincia e con l'organizzazione no profit Isola Solidale. Dopo la sperimentazione pilota, condotta dal Centro Agroalimentare di Roma, si prevede di estendere il modello ad altre sedi.
"L'idea era trasferire le migliori pratiche in questo progetto che nobilita il lavoro dei mercati", spiega Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati. Così, ha aggiunto, "vogliamo rispondere ad un esigenza di alimentare in modo sano anche chi ha più bisogno".
Per Lidia Borzì, presidente delle Acli di Roma e provincia, "la nostra società produce scarti e scartati che sosteniamo" così "questo progetto è un'evoluzione della nostra attività" e "oltre ad aiutare i più bisognosi riduce gli sprechi, coinvolgendo più persone, basandosi su un modello di economia circolare: economico, sociale e relazionale, quindi non di assistenzialismo, ma per dare autonomia".
Il sottosegretario Mipaaft Alessandra Pesce, in un messaggio letto inviato al convegno ha considerato il progetto "una buona prassi per combattere lo spreco alimentare, aiutando le fasce bisognose della popolazione".
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