/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Aidepi, import salva qualità pasta italiana

Aidepi, import salva qualità pasta italiana

Felicetti, origine nazionale non è in sé sinonimo qualità

29 luglio 2016, 10:59

Redazione ANSA

ANSACheck

Pasta - RIPRODUZIONE RISERVATA

Pasta - RIPRODUZIONE RISERVATA
Pasta - RIPRODUZIONE RISERVATA

- ROMA - Le importazioni di grano estero di qualità salvano il mito della pasta italiana, dal gusto all'occupazione di 120 aziende pastarie e di 300 mila aziende agricole. Lo afferma Aidepi, l'Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane, in occasione della manifestazione di protesta di Coldiretti per la tutela del grano italiano.

''Purtroppo, l'origine italiana del grano duro non è in sé sinonimo di qualità - afferma Riccardo Felicetti, presidente dei pastai di Aidepi'', nel ricordare che in base ai dati Ismea, "negli ultimi 7 anni i valori proteici del grano duro italiano sono stati prossimi o anche inferiori al 12%; il limite dei parametri stabiliti dalla legge di purezza è del 10,5% e considerando il calo di circa l'1% nel processo di trasformazione da grano a semola, risultano ampiamente al di sotto delle esigenze necessarie per produrre una pasta di alta qualità". ''Per questa ragione, anche in anni, come questo, di produzione abbondante - precisa il presidente - rimane necessario importare grano duro estero di qualità top, tra il 30% e il 40% del totale, per 'rinforzare' la miscela della semola utilizzata dagli industriali della pasta''.

Secondo l'Associazione, senza importazione di grano estero di qualità, gli agricoltori, paradossalmente, rischierebbero di vendere all'industria meno grano, cioè solo quello che raggiunge i parametri qualitativi della materia prima previsti dalla legge di purezza; il resto, senza il blend con grano estero di alta qualità, potrebbe essere venduto solo per l'alimentazione animale, con una perdita dei ricavi per gli agricoltori di circa il 50%.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza