"Stiamo faccendo di tutto
per fare capire a gente che non è mai andata in campagna come è
fatto il mondo. In Europa, in quei palazzi non sempre hanno
chiaro il ruolo dell'agricoltura, non lo diciamo da oggi, ma da
quando ci siamo andati per la prima volta". Lo ha detto il
ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, durante
l'incontro con una delegazione di agricoltori con i trattori ad
Ascoli Piceno con i quali si è soffermato sulle modifiche alla
Pac decise ieri a Bruxelles.
Modifiche adottate "con un ruolo determinante dell'Italia,
della Meloni che ha riportato tema al Consiglio Europeo, non se
ne parlava da 30 anni". Il ministro ha ribadito al centralità
del settore primario e dell'agricoltore, "il primo
ambientalista", colui che mantiene il territorio. Bisogna
entrare "in questa ottica e quindi ricordare che la Pac è stata
fatta, unico settore economico inserito nei Trattati di Roma,
per garantire un reddito agli agricoltori e fare in modo che non
si dedicassero ad altre attività nelle città". Poi "se ne sono
dimenticati e si è cominciato a parlare di sostenibilità
ambientale" ma se l'agricoltore serve a garantire l'ambiente
"non puoi limitare la sua azione in nome di idee che non hanno
attinenza con la realtà. E' quello che è stato fatto negli
ultimi anni".
"Negli ultimi mesi, piano piano siamo riusciti a fare
qualche passo avanti" ha aggiunto, citando il caso degli
ungulati. "I cinghiali vanno abbattuti se sono troppi, se
devastano le produzioni, se creano criticità come la peste suina
- ha insistito -. Queste cose non abbiamo avuto paura di dirle
in Europa e piano piano sta passando il concetto del ritorno
dell'agricoltura al ruolo centrale che aveva nella fondazione
dell'Europa".
E parlando con i manifestanti, ha spiegato che le modifiche
alla Pac prevedono "semplificazione e riequilibrio" dei
finanziamenti, tenendo conto dei "costi di produzione e della
"resa" dei terreni.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA