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D'Eramo, il marchio bio made in Italy sarà un'ulteriore garanzia

D'Eramo, il marchio bio made in Italy sarà un'ulteriore garanzia

Tema al centro dell'incontro al Masaf con Pentus-Rosimannus

ROMA, 11 settembre 2023, 18:30

Redazione ANSA

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D 'Eramo, il marchio bio made in Italy sarà un 'ulteriore garanzia - RIPRODUZIONE RISERVATA

D 'Eramo, il marchio bio made in Italy sarà un 'ulteriore garanzia - RIPRODUZIONE RISERVATA
D 'Eramo, il marchio bio made in Italy sarà un 'ulteriore garanzia - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Italia al lavoro per restare un esempio virtuoso nel campo del biologico. Il Piano d'azione nazionale è arrivato alle battute finali e l'istituzione del marchio bio italiano sarà "una ulteriore garanzia per i consumatori e contribuirà a suggellare la specificità dei prodotti Made in Italy". Lo ha spiegato il sottosegretario all'Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, Luigi D'Eramo, ricevendo al Masaf Keit Pentus-Rosimannus, membro della Corte dei Conti europea.

L'incontro, che ha avuto come focus la realtà del settore biologico italiano, le strategie e gli obiettivi che si è posta l'Italia per continuare ad essere un punto di riferimento di questo comparto in Ue. Molti i punti affrontati: dalla crescita della superficie bio che equivale oggi in Italia al 18,7% dell'intera superficie agricola nazionale e che ci proietta a raggiungere il target europeo del 25% già nel 2027, ai recenti provvedimenti approvati per dare piena attuazione alla legge 9 marzo 2022 n.23, alla campagna di comunicazione Masaf, realizzata da Ismea, presentata nei giorni scorsi per favorire il rilancio dei consumi interni.

 "Attualmente, oltre che sull'Italia, ci stiamo focalizzando sulla realtà del settore biologico di altri Stati membri quali Romania, Austria e Polonia - ha evidenziato Keit Pentus-Rosimannus -. Siamo qui oggi per approfondire una delle esperienze di maggior successo nel panorama europeo, un esempio che può essere di aiuto anche per altri Paesi".

"Stiamo continuando a lavorare - ha affermato D'Eramo - per un'agricoltura di qualità e sostenibile caratterizzata da una incredibile biodiversità e da tipicità uniche che possono aiutare a rilanciare e a mantenere vivi interi territori, contrastando anche lo spopolamento delle aree interne". Tutto questo, ha concluso D'Eramo, "si traduce in valore economico, maggiore occupazione e aumento del turismo".
   

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