- ROMA - Nelle Giornate Europee dell'Archeologia (Gea 2024), in programma dal 14 al 16 giugno, molte le iniziative in corso nei luoghi della cultura italiana volte a promuovere il patrimonio archeologico e far conoscere il lavoro dell'archeologo: visite guidate, laboratori, escursioni.
A Roma declinate anche a tavola. Nella Capitale sono infatti diversi i ristoranti che offrono l'opportunità di cenare al fianco di reperti romani, ad esempio a Testaccio "Da Checchino dal 1887" annovera una rinomata cantina con parete sul Monte de' Cocci costruito dalle anfore d'epoca o le diverse insegne con reperti in sala o in giardino lungo il Parco dell'Appia Antica.
Mentre di fronte alla Basilica di San Paolo e alla necropoli di via Ostiense il ristorante Saulo Roma custodisce resti di un selpocreto romano. Qui l'associazione Pachis organizza un ciclo di cene a tema archeologico che prendono il via dal tema "Sulla via di Damasco" che ripercorre il viaggio di San Paolo dal Medio Oriente fino a Roma. Il menu, realizzato in collaborazione con "Emporio delle Spezie", evoca i sapori tipici dell'itinerario compiuto dall'apostolo e sarà presentato al pubblico il 4 luglio.
"Guardando la Basilica dalla terrazza di Saulo abbiamo deciso di narrare a ritroso il viaggio di San Paolo - dice l'archeologa Laura Pinelli - e per legarlo all'archeologia l'abbiamo chiamato 'Sulla via di Damasco", facendo assaporare, grazie al lavoro di ricerca di Fabio Gizzi, le spezie tipiche dall'itinerario da Tarso, in Turchia, verso Roma passando per la Siria, Gerusalemme e la Grecia. Nel menu il dolce alle pere, con pepe verde vanigliato e gelato al fior di latte è dedicato a Roma
. Mentre gli altri appuntamenti saranno dedicati alla storia di Roma con un percorso dalle origini ad oggi, legato sia alle tradizioni gastronomiche che all'archeologia, quindi dalla nascita di Roma. In cartellone anche un incontro dedicato alle uova, di ogni tipologia, come metafora della nascita e dell'intero ciclo della vita. Una simbologia qui legata a una basilica e alla contigua necropoli, laddove si nasce e dove si muore. Tutto è nato per parlare di storia e di cultura attraverso il cibo. Il cibo è un un mezzo. Ma anche il luogo è un mezzo quindi, siccome questo è un luogo meraviglioso si fa una visita esperienziale a tutto tondo".
Una delle mission che si danno gli archeologi, osserva l'esperto di spezie Fabio Gizzi, è di "ricostruire paesaggi che adesso non vediamo più. Le spezie ci aiutano a immaginare dei mondi e a costruire un po' quella storia dell'umanità, con interscambi millenari, che raccontiamo a tavola".
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