Cambia il menu di oltre 1 italiano su 3, con il 35% che affronta la spesa quotidiana adottando strategie che vanno dalla gavetta in ufficio al taglio degli sprechi fino alla preferenza accordata ai prodotti italiani. E' quanto emerge dall'indagine Coldiretti/Censis su "La guerra in tavola" diffusa in occasione dell'apertura del Forum Internazionale dell'Agricoltura e dell'Alimentazione, organizzato dalla Coldiretti con la collaborazione dello studio The European House - Ambrosetti a Villa Miani a Roma.
"Anni di guerre e pandemia hanno causato incertezza e disagio - afferma la Coldiretti - ma hanno anche avuto l'effetto positivo di spingere gli italiani ad adottare comportamenti più virtuosi. E chi si trova in situazioni di difficoltà - rilevano Coldiretti/Censis - preferisce fare una spesa il più possibile tricolore, con quasi 9 italiani su 10 (87,3%) che acquistano prodotti che garantiscono l'italianità. Se in testa alla classifica delle strategie salva carrello c'è il ricorso - sottolineano Coldiretti/Censis - a sconti e promozioni, al secondo posto si piazza il taglio degli sprechi, anche con la cucina degli avanzi. In ufficio oltre un italiano su due che lavora si porta la gavetta con pasti preparati spesso con avanzi di pasti precedenti. Un'abitudine che accomuna tutte le classi di occupati dai dirigenti (porta il pranzo fai da te il 50,5%) agli impiegati e insegnanti (55%), dai dipendenti esecutivi (62%) fino al 63,9% dei lavoratori atipici. Ma la difesa delle tasche passa anche da una maggiore attenzione alle cose da mettere nel carrello. Secondo Coldiretti/Censis il 76,9% degli italiani prepara regolarmente una lista della spesa con relativa programmazione di cosa comperare che aiuta a tenere sotto controllo gli acquisti d'impulso ed a gestire con più oculatezza i budget familiari. Una pratica che accomuna tanto i redditi alti (72,2%) quanto quelli bassi (74%). E con acquisti più responsabili cresce anche il fenomeno dei farmer's market.
Secondo l'indagine Censis, tornano i piatti tradizionali della cucina povera sul 73% delle tavole italiane per mangiare bene salvando le tasche, con l’utilizzo di massa e nel quotidiano delle ricette della nonna che consentono di realizzare piatti non elaborati con ingredienti agevolmente reperibili e non particolarmente costosi. Ricette che non sono solo un'ottima soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi, ma aiutano anche a non far sparire tradizioni culinarie del passato secondo una usanza molto diffusa che ha dato origine a piatti diventati simbolo della cultura enogastronomica del territorio, come la ribollita toscana, i canederli trentini, la pinza veneta o al sud la frittata di pasta. E' un modo di cucinare, confermano Coldirett e Censis, che ha beneficiato di una rivitalizzazione, divenendo dei veri e propri scudi contro l’inflazione per evitare ogni downgrading nella qualità del cibo messo in tavola. Il faro che guida le scelte a tavola resta la Dieta Mediterranea che ispira l’88,1% degli italiani. “Difendere questo regime - ha sottolineato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini - è una battaglia per la salute dei nostri figli e del pianeta, ma anche di democrazia e giustizia sociale, che vale per l’identità e la sopravvivenza di tutti i singoli popoli”.
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