"Il futuro dell'agroalimentare
italiano si gioca sempre di più sulla revisione della direttiva
sulle pratiche sleali e sulla creazione di quello che abbiamo
proposto come Osservatorio Ue dedicato a costi, prezzi e
marginalità". Lo dichiara il presidente nazionale di
Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, alla vigilia della 22°
Edizione di Cibus che lo vedrà nella giornata inaugurale di
domani, 7 maggio, alla Fiera di Parma, al convegno d'apertura
"Dinamiche competitive internazionali nel settore
agroalimentare" (alle 10:30 in Sala Plenaria Padiglione 1) e tra
le voci del talk "Valorizzazione dei prodotti tipici per lo
sviluppo dei territori e la tutela della biodiversità"
(all'Italian Fruit Village, Hall 8 Stand G 018).
In occasione del Salone internazionale dell'alimentazione il
presidente Fini ricorda che "alla filiera del cibo Made in
Italy, che oggi vale 64 miliardi di euro, va garantito con
urgenza il rispetto della reciprocità commerciale per proteggere
la produzione interna da importazioni che non seguono i medesimi
standard e, allo stesso tempo, occorre perseguire l'obiettivo
conclamato, ma ancora lontano, della redistribuzione del
reddito, assicurando alla fase agricola una quota adeguata di
valore aggiunto". "La sovranità alimentare richiede più
relazioni di sistema -aggiunge- puntando sulle diversità
territoriali e, quindi, sulle potenzialità delle Ig e
rilanciando concretamente il patto agricoltori-cittadini".
L'organizzazione agricola segnala che le produzioni certificate
saranno anche al centro del convegno promosso a Cibus da Cia e
Italia Olivicola dal titolo "Dop e Igp: dalle origini al
consumo" in agenda domani 7 maggio, alle 14, in Sala Plenaria
Padiglione 1, con l'intervento del ministro dell'Agricoltura,
Francesco Lollobrigida.
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