(ANSA)- ROMA, 23 APR - Mangiare più pesce può aiutare a
prevenire il morbo di Parkinson. Questo il suggerimento che
arriva da uno studio della Chalmers University of Technology, in
Svezia, pubblicato su Scientific Reports. Lo studio punta sul
ruolo di una proteina, la parvalbumina, che è anche l'allergene
più diffuso nel pesce. Uno dei tratti distintivi del Parkinson è
la formazione di amiloide (una sorta di 'ammasso') di una
proteina, chiamata alfa-sinucleina, e ciò che i ricercatori
hanno ora scoperto è che la parvalbumina può formare strutture
amiloidi che si legano insieme alla proteina alfa-sinucleina. La
parvalbumina "recupera" quindi in modo efficace le proteine
alfa-sinucleina, usandole per i propri scopi, impedendo così in
seguito la formazione di amiloidi potenzialmente dannosi. Con la
parvalbumina così abbondante in alcune specie ittiche, secondo
gli studiosi aumentare la quantità di pesce nella dieta potrebbe
essere un modo semplice per combattere il Parkinson. Aringhe,
merluzzi, scorfani, salmone sockeye e dentice rosso, presentano
livelli particolarmente elevati, ma la proteina è comune anche
in molte altre specie. È importante sapere però che i livelli
possono anche variare notevolmente nel corso dell'anno. "Il
pesce è normalmente molto più nutriente alla fine dell'estate, a
causa dell'aumentata attività metabolica. I livelli di
parvalbumina sono molto più alti nei pesci per il sole, quindi
potrebbe essere utile aumentare il consumo durante l'autunno",
dice Nathalie Scheers, una delle autrici della ricerca. Anche
altre malattie neurodegenerative, tra cui l'Alzheimer, la Sla e
la malattia di Huntington, sono causate da certe strutture
amiloidi che interferiscono nel cervello. Il team vuole quindi
approfondire ulteriormente se ciò che sembra valido per il
Parkinson possa esserlo anche per altre patologie.
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