La corretta remunerazione per gli
apicoltori deve essere di 5,20 euro al chilo per il
miele millefiori: è questa la soglia sotto la quale è
impossibile tutelare la filiera e chi ci lavora. A calcolarla è
l'azienda bolognese Apicoltura Piana, per sostenere gli
apicoltori in un momento critico per il settore, garantendo loro
il recupero dei costi di produzione. Si tratta di una prima
azione che, dal prossimo anno, sarà soggetta a rivalutazione con
l'obiettivo di definire una soglia minima ancora più premiante,
in grado di generare i margini necessari da investire in
processi sempre più qualitativi e sostenibili sotto il profilo
della salvaguardia dell'ambiente e della biodiversità. Offrire
un compenso congruo permette di liberare risorse da investire
per migliorare la qualità del prodotto, assicurare il benessere
delle api e garantire il futuro di un comparto strategico per
l'intero sistema agroalimentare e per l'ambiente.
Anche in una filiera antica come quella del miele, infatti,
è fondamentale introdurre tecnologie digitali e pratiche
innovative che supportino un settore che, sia per effetto della
volatilità economica sia a causa della crisi climatica, rischia
di entrare in forte sofferenza. Del resto, rendere attrattivo il
mestiere dell'apicoltore è essenziale anche per assicurare ol
necessario ricambio generazionale. Ma aver definito questa
soglia è un vantaggio anche sia per i consumatori, che avranno
prodotti qualitativamente migliori, sia per l'ambiente; grazie,
infatti, a prassi sempre più sostenibili e rispettose del
benessere delle api, potrà continuare a contare su una filiera
sana in grado di svolgere il suo importante ruolo di sentinella
della biodiversità.
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