ROMA - Il Drink Kong in appena due anni ha scalato oltre 40 posizioni nel ranking mondiale dei bar, passando dall'82/o posto del 2018 al 45/o della classifica The World's 50 Best Bar 2020, e soprattutto ha portato Roma alla ribalta della mixology globale, ma adesso questo "instinct cocktail bar", uno dei locali più trendy della Capitale gestito dall'italo-irlandese Patrick Pistolesi e soci, non sa nemmeno se sarà aperto per i brindisi di Natale e Capodanno per l'ipotizzata zona arancione in tutta Italia per le politiche di contenimento della pandemia. "Non me lo aspettavo questo schiaffone, un tradimento. E dopo la chiusura alle 18 è una Caporetto, ci vogliono mettere in ginocchio" ha detto all'ANSA Pistolesi. Incredulo perché, ha sottolineato, "ho scelto di fare impresa in Italia e ho portato Roma alla ribalta mondiale. Qui arrivano viaggiatori da tutto il mondo per un Martini Dry e, macinando drink, ho assunto 22 ragazzi. Non mi aspettavo questo tradimento dalle istituzioni, e al bancone mi maschero con il solito sorriso di chi crede nell'accoglienza ma l'amarezza è tanta. Il nostro è un mestiere che parla di animo, di spirits, ma dietro ogni apertura c'è metodo, programmazione, rispetto della sicurezza e gestione del personale. Se- lamenta in particolare - le regole cambiano ogni giorno, salta tutto. E salta, paradossalmente, quando siamo a un passo da un futuro meraviglioso per il settore. Mai come ora nel mondo il bartending parla italiano, attualmente sono italiani i migliori professionisti al bancone perché siamo maghi dell'ospitalità e abbiamo il palato assoluto, grazie a solide spalle di cultura gastronomica. Ma in questo momento, non abbiamo più certezze a casa nostra, e a metà dicembre, non sappiamo se possiamo confermare forniture e prenotazioni per il brindisi del primo dell'anno. Drink Kong è una piccola azienda che rende standard il lusso, dal ghiaccio tagliato a mano alla frutta e il pescato sempre freschi. E proprio per questo non possiamo permettersi sprechi alimentari, e mancati pagamenti. Fa male, da imprenditore, sapere che il futuro del settore è roseo per barman e bartender, ma il presente qui in Italia è nero, un calvario".
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