Tuttavia Lombardia, Piemonte e Veneto, tra le regioni più attive - nel 2015 hanno raccolto il 40% dei marchi depositati in Italia (dati UIBM) - sono ben poche le aziende vitivinicole che hanno pensato di tutelare la loro etichetta. Nel settore vitivinicolo sono molteplici le possibilità di proteggere e quindi valorizzare la propria identità: non solo il nome e il logo sia del produttore che del vino, ma anche l'etichetta della bottiglia nella sua totalità, nonché il design o modello, che permette la tutela di tutto ciò che definisce il prodotto dal punto di vista estetico come le linee, i contorni, la forma, i colori». L'ufficio dell'Unione europea per la proprietà intellettuale Euipo ha stimato che circa il 39% dell'attività economica totale e il 26% di tutta l'occupazione nell'Ue sono direttamente generati da settori ad alta intensità di diritti di proprietà intellettuale. A testimoniare i vantaggi del copyright dei marchi un ulteriore 9% dei posti di lavoro nell'Ue derivanti da acquisti di prodotti e servizi ad opera dei settori ad alta intensità di diritti di proprietà intellettuale. Le imprese europee che possiedono diritti di proprietà intellettuale hanno entrate per dipendente in media superiori del 28% rispetto a quelle che non ne possiedono. Inoltre, sebbene solo il 9% delle Pmi possieda diritti di proprietà intellettuale registrati, queste imprese ottengono quasi un 32% in più di entrate per dipendente rispetto alle altre.''Approcciarsi alla tutela della proprietà intellettuale è un modo di gestire razionalmente la propria azienda con una programmazione di medio lungo periodo.
Serve quindi un cambio radicale di mentalità'' conclude Petraz.
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