Nelle quattro province più colpite dell'Emilia Romagna - Ravenna, Cesena-Forlì, Rimini e Bologna - si localizza oltre la metà della superficie investita a vite da vino regionale ( 4,5% della superficie nazionale), il 64% a frutta fresca (quasi l'8% del totale), il 65% a piante da tubero (6%), il 60% a legumi secchi (4,5%) e oltre un quarto della superficie regionale a ortaggi in pien'aria (3%). Ancora più rilevante, rileva l'Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, l'impatto sui seminativi, considerando che la superficie a frumento tenero in queste quattro province rappresenta quasi l'11% del totale nazionale e quella a barbabietola da zucchero il 28%; meno rilevante l'impatto potenziale per mais, orzo e soia.
Per quanto riguarda la zootecnia, il settore avicolo potrebbe subire le maggiori conseguenze, totalizzando l'80% dei capi della regione, il 13% a livello nazionale. L'alluvione ha colpito anche la filiera della carne bovina in aree dove sono censiti circa 8 mila capi di razza Romagnola che afferiscono al circuito del Vitellone Bianco dell'Appennino Centrale Igp. In definitiva, un'area estesa e importante per il settore dalla cui conta dei danni deriverà anche l'impatto più o meno rilevante sulla futura produzione del settore agricolo nazionale.
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