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Prestazioni fotografiche e tanta IA: la prova del Pixel 8 Pro (VIDEO)

Prestazioni fotografiche e tanta IA: la prova del Pixel 8 Pro (VIDEO)

Il nuovo smartphone di Google anticipa il futuro della telefonia

MILANO, 18 ottobre 2023, 19:33

Redazione ANSA

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Prestazioni fotografiche e tanta IA: la prova del Pixel 8 Pro - RIPRODUZIONE RISERVATA

Prestazioni fotografiche e tanta IA: la prova del Pixel 8 Pro - RIPRODUZIONE RISERVATA
Prestazioni fotografiche e tanta IA: la prova del Pixel 8 Pro - RIPRODUZIONE RISERVATA

Se c'è qualcosa che a Google riesce meglio che ad altri, è l'integrazione di tutti i suoi prodotti in un ecosistema ampio e completo. Apple lo fa da anni, ma Big G è la sola a poter contare praticamente su ogni tipologia di prodotto in ambito hi-tech, sia hardware che software. E per questo, il consumatore che è addentrato in più di un servizio Google non potrà che amare il nuovo Pixel 8 Pro. Il più grande dell'ultima famiglia di telefonini dell'azienda ha molte frecce nel suo arco, più di quante non ne abbia, per forza di cose, il fratello minore, il Pixel 8, che pur si difende bene nella sua nicchia, mancando però di un teleobiettivo e di un sensore della temperatura, ad oggi un po' limitato ma comunque una peculiarità sul mercato mobile.

Pixel 8 Pro, come è fatto

Concentriamoci allora sul Pixel 8 Pro. Il telefono presenta un raffinato design in alluminio e vetro. Lo schermo Oled da 6,7 ;;pollici è piatto, non curvo ai bordi come avveniva nei precedenti Pixel Pro. È estremamente fluido per lo scorrimento e può raggiungere una luminosità di picco di 2.400 nit, anche se solo per pochi minuti sotto il sole, prima di attenuarsi a livelli ancora leggibili. La novità di quest'anno è un sistema di sblocco facciale aggiornato, capace di autenticare i pagamenti oltre che a sbloccare il telefono. Non è avanzato come il Face Id di Apple, e non funziona con gli occhiali da sole o in condizioni di scarsa luminosità, ma è utile in combinazione con la lettura delle impronte digitali. Il nuovo chip Tensor G3 è leggermente indietro rispetto ai principali rivali a marchio Qualcomm e Apple, almeno sulla carta, ma gestisce giochi, app e usabilità generale senza alcun problema. Peraltro, anche qui una parte centrale dell'esperienza è concentrata sulla sicurezza e la privacy dei dati: Tensor tiene separate le informazioni più sensibili dell'utente in un luogo fisico diverso da quello del processore, richiamandole solo all'occorrenza per difenderle da eventuali intrusioni hacker. La durata della batteria è più o meno la stessa del Pixel 7 Pro, sufficiente per un uso quotidiano anche intenso, e circa 85 minuti di ricarica, da zero a cento, con un caricabatterie da 30 Watt, non incluso in confezione. Come anticipato, sotto la fotocamera posteriore c'è un sensore della temperatura che può misurare la temperatura di qualsiasi oggetto a cui si avvicina, tranne la febbre. Per quello si dovrà attendere l'autorizzazione della Fda degli Stati Uniti, che non dovrebbe tardare ad arrivare.

Sette anni di aggiornamenti

Una delle novità più importanti dei Pixel 8 è il supporto software decisamente più lungo rispetto al passato. Entrambi gli smartphone girano con Android 14 e una promessa di sette anni di aggiornamenti sia del sistema operativo che di patch di sicurezza. Questo vuol dire che l'8 Pro potrà essere aggiornato almeno fino ad ottobre del 2030. Un dettaglio non da poco, che porta Google allo stesso livello dell'iPhone di Apple e supera di almeno due anni gli altri produttori, tra cui Samsung. Solo Fairphone, il telefono smontabile dal dubbio successo, offre di più, con 10 anni di supporto.

L'IA generativa

Google si è unito al tanto pubblicizzato carrozzone dell'intelligenza artificiale generativa, aggiungendo la tecnologia in molte più sezioni del Pixel 8 Pro e lasciando intendere il presto arrivo del suo chatbot, Bard, in versione mobile. Per il momento, gli unici ad avere accesso alle prime funzionalità di IA generativa sono gli utenti negli Stati Uniti, che parlano di un passo in avanti non da poco per la gamma. Possiamo citare la capacità dell'Assistente Google di riassumere siti web e articoli, leggendoli anche ad alta voce. C'è poi un interessante generatore di sfondi, a partire da qualche indicazione testuale fornita dall'utente: come su Bing, basterà chiedere a Bard l'immagine che si vuole per averne una già in verticale, pronta per essere utilizzata come sfondo del telefono. Non di poco conto è la possibilità di trascrivere del testo a partire dal riconoscimento vocale, con Google che ha aggiornato l'algoritmo per inserire anche pause e punteggiature varie, cn un supporto in decine di lingue.

L'editing delle foto
Un ulteriore inferenze dell'IA nel software del Pixel 8 Pro è nell'app Google Foto, a cui è stata aggiunta la funzionalità di "Magic Editor". Questa permette di selezionare persone e oggetti per spostarli o ridimensionarli nelle immagini, sostituire il cielo o riorientare la luce, utilizzando l'intelligenza artificiale per rigenerare parti della foto, in modo che tutto si fonda insieme. Il software produce quattro opzioni alla volta tra cui scegliere, con l'opportunità di avere ulteriori alternative. Si tratta di una novità in beta, che può richiedere anche un minuto per portare a termine il lavoro che, una volta finito, può produrre risultati davvero "magici". "Scatto migliore" è un'altra nuova funzionalità di Pixel progettata per produrre uno scatto di gruppo di persone in cui tutti appaiono al meglio, combinando i volti di più immagini in un'unica foto. Funziona con la maggior parte degli scatti di gruppo già presenti in Google Foto, non solo con quelli nuovi catturati dall'8 Pro.

Infine, la nuova Audio Magic Eraser, che può analizzare i video e scomporre i suoni in diversi canali, permettendo di ridurne il volume in modo indipendente, come il rumore della strada in una scena cittadina o un aereo che vola mentre si sta registrando dell'altro. Il risultato non è sempre perfetto ma, considerando che l'utente non deve fare quasi nulla per migliorare il video, il contenuto finale è più che considerevole. Google promette molte altre funzionalità IA generative nei prossimi aggiornamenti, inclusa una soluzione per ingrandire e rendere più nitide le immagini esistenti, che usa una combinazione di intelligenza artificiale sul dispositivo e la potenza dei server dell'azienda per elaborare i file.

La qualità fotografica
I Pixel di Google vantano da tempo alcune delle migliori fotocamere sul mercato e l'8 Pro non fa eccezione. L'hardware è stato aggiornato su tutta la linea con sensori più grandi e luminosi rispetto ai predecessori, così da migliorare gli scatti in condizioni di scarsa illuminazione e ridurre la sfocatura nelle scene in rapido movimento. Ci sono molte funzioni divertenti e automatiche con cui giocare, ma per la prima volta l'8 Pro dispone anche di controlli manuali completi, che consentono di scattare immagini da 50 megapixel in formato raw (o negativi digitali), regolare la velocità dell'otturatore, sensibilità e messa a fuoco. Nel complesso, l'8 Pro produce immagini d'impatto con il minimo sforzo in situazioni spesso complicate, rendendo il telefono lo strumento perfetto per il cosiddetto "punta e scatta".

Il verdetto finale
Lo schermo, i materiali, le prestazioni e la durata della batteria sono i vantaggi di questo telefono. Il Pixel 8 Pro ha un aspetto distintivo che lo rende riconoscibile nel mezzo della pletora di offerte Android, a prezzi di sicuro inferiori a quelli offerti dall'ultimo nato in casa Google, il cui cartellino parte da 1.099 euro. Ma qui ogni euro vale la spesa: vuoi per la semplicità con cui si scattano veri capolavori, alle numerose opportunità di sfruttare le prime applicazioni "serie" di intelligenza artificiale generativa, dal miglioramento di una propria foto alla presa di appunti con la voce, trascritti poi in automatico. Certo non è ancora la rivoluzione che si attende dall'IA ma Google dimostra di voler guardare lontano con il suo Pixel 8 Pro, anticipando già il grosso dei prossimi aggiornamenti e ingolosendo gli acquirenti con i sette anni di supporto software, che portato il telefono alla pari con Apple. Un ottimo passo nella giusta direzione per la sostenibilità dell'hi-tech.

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