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Nature celebra la nuova scienza, fatta di connessioni

Nature celebra la nuova scienza, fatta di connessioni

In occasione dei suoi 150 anni

10 novembre 2019, 11:18

Redazione ANSA

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La pagina interattiva nella quale la rivista Nature permette di ricostruire la rete di connessioni fra le principali ricerche pubblicate nei suoi 150 anni di storia (fonte: Nature) - RIPRODUZIONE RISERVATA

La pagina interattiva nella quale la rivista Nature permette di ricostruire la rete di connessioni fra le principali ricerche pubblicate nei suoi 150 anni di storia (fonte: Nature) - RIPRODUZIONE RISERVATA
La pagina interattiva nella quale la rivista Nature permette di ricostruire la rete di connessioni fra le principali ricerche pubblicate nei suoi 150 anni di storia (fonte: Nature) - RIPRODUZIONE RISERVATA

La fitta rete di connessioni di cui e' fatta la scienza contemporanea diventa il simbolo della scienza moderna secondo la rivista Nature, che festeggia i suoi 150 proponendo un viaggio virtuale nella storia delle scoperte attraverso una grafica interattiva che rivela le correlazioni tra le aree di studio, assegnando a ciascuna di esse un colore diverso. Molte di queste ricerche, rileva l'editoriale del numero speciale della rivista, hanno portato "a cambiare la comprensione del mondo".

Era il 4 novembre 1869, quando venne pubblicato il primo numero di Nature. La sua ambizione, "era intellettualmente audace e commercialmente rischiosa: portare notizie delle ultime scoperte e invenzioni sia agli scienziati che al pubblico". Nel febbraio 1925, ad esempio, Nature pubblico' la scoperta di Raymond Dart di un nuovo primate, l'Australopithecus africanus, che rappresento' il primo legame fossile tra uomo e scimmia, dimostrando che gli umani si sono evoluti da un antenato comune in Africa come aveva suggerito Charles Darwin.

Nel campo della fisica, Nature pubblico' l'intuizione di James Chadwick nel 1932 sull'esistenza di una nuova particella, il neutrone, da aggiungere all'elettrone e al protone. E' nel campo della genetica e risale al 1953, una tra le pubblicazioni piu' memorabili: la scoperta che il DNA era una doppia elica ha cambiato per sempre la biologia. "Senza i risultati collettivi dei ricercatori, la medicina, l'agricoltura, la giustizia penale sarebbero molto diverse", si legge sull'editoriale.

Questi sono solo alcuni dei 150 articoli illuminanti, divertenti e talvolta controversi - uno per ogni anno di vita - che sono stati pubblicati sui social media della rivista negli ultimi mesi. Mentre la copertina del numero che festeggia l'anniversario, firmata dall'esperto di visual data italiano Mauro Martino, Visual Artificial Intelligence Lab di Ibm Research, e' dedicata a un'analisi dei dati dell'archivio di Nature che evidenzia la portata multidisciplinare della rivista: fuochi d'artificio straordinari che mostrano le correlazioni tra le ricerche.

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