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Il rapporto fra casi positivi e tamponi resta alto

Il rapporto fra casi positivi e tamponi resta alto

Da tre giorni è superiore al 17%

10 novembre 2020, 12:33

Enrica Battifoglia

ANSACheck

Tamponi di cotone utilizzati per i prelievi (fonte: Adriano Gadini/Pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Tamponi di cotone utilizzati per i prelievi (fonte: Adriano Gadini/Pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Tamponi di cotone utilizzati per i prelievi (fonte: Adriano Gadini/Pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Nonostante i numeri calino a livello nazionale, il rapporto fra casi positivi e tamponi continua a essere alto:17,1%. Da tre giorni ormai si è attestato su valori superiori al 17%, primo indicatore di come i numeri dell'epidemia continuino a sfuggire numerosi dalle maglie del tracciamento.

Avere un quadro fedele della situazione epidemiologica è comunque molto difficile perché "l'indice Rt viene calcolato sulla base della data in cui sono comparsi i sintomi", osserva il fisico Giorgio Parisi, dell'Università Sapienza di Roma. "La percentuale di chi ha i sintomi varia da regione a regione" e "non viene indicato il motivo per cui le persone fanno il tampone".

Sarebbe importante saperlo, secondo il fisico, soprattutto considerando il fatto che "una volta c'erano variazioni non notevoli, ma adesso non si capisce perché molti facciano i tamponi": Significa, ha detto, che "le regioni non riescono a fare il contact tracing come una volta e che non riescono ad avere informazione di quanto sta succedendo".

Ecco perché il rapporto fra casi positivi e tamponi continua a essere "molto alto in tutto il Paese": "il fatto che il rapporto rimanga costante rispetto ai giorni in cui i tamponi sono di più fa pensare che riduzione dei casi positivi sia solo apparente", ha rilevato il fisico Giorgio Sestili, fondatore e fra i curatori della pagina Facebook "Coronavirus - Dati e analisi scientifiche".

Sostanzialmente "ogni 40.000 tamponi che facciamo registriamo 7.000 casi in meno: è come se il rapporto fra la riduzione dei tamponi e quella dei casi sia costante", ha osservato. L'andamento dei decessi mostra invece un rallentamento, in linea con la curva epidemica, che ormai mostra di avere un tempo di raddoppio dei casi superiore a sette giorni.

Aumenta in modo costante, invece, il numero dei ricoveri nelle unità di terapia intensiva, che da una settimana si è attestato 100 unità ogni giorno. "Non sappiamo a che cosa sia dovuto, conosciamo solo il saldo e l'ipotesi più verosimile è che possa essere cambiato qualche protocollo: bisognerebbe sapere quanti entrano e quanti escono ogni giorno, ma questo dato purtroppo non viene comunicato".

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