Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Gli orsi diventano aggressivi se si sentono minacciati

Gli orsi diventano aggressivi se si sentono minacciati

Colangelo (Cnr), in Trentino si è persa la cultura della convivenza

19 aprile 2023, 09:44

Benedetta Bianco

ANSACheck

Un orso nel Parco Nazionale d 'Abruzzo (fonte: Pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un orso nel Parco Nazionale d 'Abruzzo (fonte: Pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Un orso nel Parco Nazionale d 'Abruzzo (fonte: Pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Gli orsi non diventano mai aggressivi perché vedono l'uomo come una preda, ma solo quando si sentono minacciati, ad esempio nel caso si tratti di una mamma con i suoi cuccioli, oppure se viene disturbato durante la caccia. Lo rileva Paolo Colangelo, dell'Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iret). Inoltre, dice l'esperto all'ANSA, "in Trentino si è persa la cultura della convivenza con gli orsi: in quella zona, infatti, questa specie era scomparsa ed è stata reintrodotta solo 20 anni fa. Da quel momento la popolazione animale è aumentata ed è entrata in conflitto con quella umana, che non sa più come comportarsi in queste circostanze". Nel nostro Paese, prosegue il ricercatore, è presente unicamente l'orso bruno (Ursus arctos), sia esso Alpino oppure Marsicano, e generalmente occupa tre grandi macro-aree: due sulle Alpi (in Trentino e al confine tra Friuli, Slovenia e Austria) e una sull'Appennino (tra Abruzzo, Lazio e Molise). Questa specie è diffusa in gran parte dell'Asia e del Nordamerica, mentre in Europa occidentale è quasi del tutto estinto. Pesa dai 100 ai 700 chilogrammi e i suoi membri più grandi contendono all'orso polare il titolo di carnivoro terrestre più grande al mondo. In Italia, dopo essere scomparso a causa della caccia, per molto tempo l'orso è sopravvissuto solo nel Parco Nazionale d'Abruzzo. "Qui la popolazione è abbastanza ristretta, di circa 50-60 esemplari, e le persone non hanno perso quella cultura della convivenza che invece è stata dimenticata in altre zone", commenta Colangelo. Inoltre, l'orso marsicano è anche considerato meno aggressivo rispetto ad altri, come l'orso alpino. "Ma gli orsi non sono tutti uguali", sottolinea il ricercatore: "In caso si renda necessario, l'abbattimento non è l'unica opzione, anche il trasferimento può essere una soluzione valida. Certo, è importante ridurre il più possibile la probabilità di incontro tra questa specie e l'uomo - aggiunge Colangelo - ma quando avviene le persone devono sapere qual è il comportamento migliore da tenere".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza