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Il Tirreno svela i segreti della separazione dei continenti

Il Tirreno svela i segreti della separazione dei continenti

Grazie alla spedizione IODP 402, pronta a partire da Napoli

13 febbraio 2024, 08:42

di Elisa Buson

ANSACheck

La mappa dell’area di studio nel mar Tirreno (fonte: Cnr-Ismar) - RIPRODUZIONE RISERVATA

La mappa dell’area di studio nel mar Tirreno (fonte: Cnr-Ismar) -     RIPRODUZIONE RISERVATA
La mappa dell’area di studio nel mar Tirreno (fonte: Cnr-Ismar) - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Partirà il 14 febbraio dal porto di Napoli la spedizione scientifica IODP 402 dell’International Ocean Discovery Program, che con la nave da perforazione oceanica Joides Resolution trivellerà sei pozzi nel mar Tirreno per affrontare questioni cruciali sulla tettonica delle placche e i processi crostali che portano alla separazione dei continenti. Il Mar Tirreno vanta infatti una sottile copertura sedimentaria che offre la possibilità di campionare rocce formatesi durante le fasi iniziali della separazione continentale. Rocce qui rappresentate da materiale del mantello, che solitamente si trova a decine di chilometri di profondità.

La spedizione, che durerà circa due mesi, sarà coordinata da Nevio Zitellini dell’Istituto di scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ismar) e da Alberto Maliverno del Lamont-Doherty Earth Observatory della Columbia University. A bordo della nave saranno presenti 28 ricercatori di tutto il mondo con specializzazioni in diversi settori delle geoscienze, di cui 5 italiani: Paola Vannucchi dell'Università di Firenze, Maria Filomena Loreto del Cnr-Ismar, Agata Di Stefano dell'Università di Catania, Alessio Sanfilippo e Riccardo Tribuzio dell'Università di Pavia. I ricercatori "lavoreranno insieme per comprendere il processo che ha permesso la risalita del mantello dalle grandi profondità fino quasi ad affiorare al fondo del Mar Tirreno”, spiega il responsabile scientifico Zitellini.

“Questo processo viene chiamato ‘esumazione’ e con la Spedizione IODP 402 si vogliono determinare quali sono state le interazioni tra le rocce del mantello e l’acqua del mare, le condizioni di pressione e temperatura in profondità le proprietà fisiche delle rocce e gli elementi in grado di modificarle durante il processo di esumazione. La definizione di tali processi permetterà di comprendere meglio il funzionamento del nostro sistema Terra”. Durante la sosta in porto a febbraio ed aprile, la nave Joides Resolution sarà visitata da oltre 150 studenti delle lauree triennali e magistrali in discipline scientifiche provenienti da università di tutta Italia.

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