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Scoperta una stella a neutroni 'lenta' che sfida le teorie

Scoperta una stella a neutroni 'lenta' che sfida le teorie

Nello studio anche ricercatori italiani dell'Inaf

24 luglio 2023, 09:11

Redazione ANSA

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Rappresentazione artistica della magnetar a periodo ultra-lungo (fonte: Icrar) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Rappresentazione artistica della magnetar a periodo ultra-lungo (fonte: Icrar) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Rappresentazione artistica della magnetar a periodo ultra-lungo (fonte: Icrar) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Scoperto un nuovo tipo di oggetto stellare che emette onde radio ogni 21 minuti da almeno 30 anni, anche se nessuno finora si era mai accorto della sua presenza: potrebbe essere una magnetar (cioè un raro tipo di stella a neutroni con campi magnetici estremamente forti in grado di produrre potenti esplosioni) con il periodo più lungo mai rilevato. Lo indica uno studio pubblicato sulla rivista Nature da un gruppo internazionale, guidato dai ricercatori australiani della Curtin University e dell’International Center for Radio Astronomy Research (Icrar), a cui hanno partecipato anche due ricercatori dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), Massimo Dall’Ora e Domitilla de Martino.

Il misterioso oggetto stellare si chiama Gpm J1839-10 ed è stato scoperto usando le antenne del radiotelescopio australiano Murchison Widefield Array. Si trova a 15.000 anni luce dalla Terra ed è visibile nella costellazione dello Scudo. Potrebbe trattarsi della seconda magnetar a periodo ultra-lungo rilevata finora: la prima era stata descritta l'anno scorso su Nature come un enigmatico oggetto transitorio che appariva e scompariva in modo intermittente, emettendo potenti raggi di energia tre volte all’ora.

"Nell’ultimo paio di anni le ricerche di nuove sorgenti radio hanno condotto alla scoperta di pulsar lente dell’ordine del minuto, ma solo l’anno scorso ricerche accurate hanno rivelato pulsatori radio delle decine di minuti, totalmente nuovi", racconta de Martino su MediaInaf. "Ricerche sui transienti radio sono storicamente eseguite su scale di tempo molto brevi, dei secondi, e per questo nessuno prima aveva trovato sorgenti radio pulsanti così lente".

L’interesse per questo oggetto è così elevato perché "questa sorgente è troppo lenta per produrre onde radio", aggiunge la ricercatrice dell'Inaf di Napoli. "Posizionata al di sotto della cosiddetta 'linea di morte', sarebbe in teoria invisibile, eppure la vediamo. Ciò implica che la nostra conoscenza di stelle di neutroni fortemente magnetizzate è ancora frammentaria".

















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