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Nuovi 'occhiali' per il Sardinia Radio Telescope

Nuovi 'occhiali' per il Sardinia Radio Telescope

Installato uno strumento per scrutare negli ammassi di galassie

16 luglio 2023, 19:04

Redazione ANSA

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Lo strumento Mistral per il Sardinia Radio Telescope (fonte: Sapienza) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Lo strumento Mistral per il Sardinia Radio Telescope (fonte: Sapienza) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Lo strumento Mistral per il Sardinia Radio Telescope (fonte: Sapienza) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Sardinia Radio Telescope ha nuovi 'occhiali' per scrutare gli ammassi di galassie: è stata infatti completata l'installazione dello strumento Mistral, realizzato da un team di ricercatori del Dipartimento di Fisica della Sapienza di Roma per l’imponente radiotelescopio di 64 metri di diametro dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) situato a San Basilio, in Sardegna.

Il cuore di Mistral "è una matrice di 415 rivelatori a induttanza cinetica, realizzata da una collaborazione tra Sapienza e Cnr-Ifn di Roma”, affermano Alessandro Paiella, Federico Cacciotti e Giorgio Pettinari, che si sono occupati della progettazione, realizzazione e caratterizzazione dei rivelatori. “I rivelatori sono illuminati da un sistema ottico costituito da due lenti in silicio e una serie di filtri risonanti", aggiunge Marco De Petris, responsabile dell’ottica di Mistral. "Questo trasferisce sul mosaico l’immagine del cielo prodotta dal telescopio, ingrandendo e correggendo il suo campo di vista ed eliminando tutte le lunghezze d’onda al di fuori della banda di interesse”. “I rivelatori sono raffreddati fino a soli 0,2 gradi sopra lo zero assoluto, ovvero a meno 273 gradi Celsius, da un complesso sistema criogenico, che permette di mantenerli in operazione per tutta la durata delle osservazioni, eliminando i forti disturbi dovuti all’agitazione termica”, sottolinea Alessandro Coppolecchia, responsabile della criogenia di Mistral.

Grazie alla bassissima temperatura operativa e alla presenza di centinaia di rivelatori che operano simultaneamente, "lo strumento risulta essere estremamente efficiente per l’osservazione dettagliata di sorgenti come gli ammassi di galassie”, aggiungono Giuseppe D’Alessandro e Alessandro Novelli che si sono occupati dell’assemblaggio e della gestione di Mistral.

Osservando in controluce un grande numero di ammassi di galassie e di filamenti di gas tra ammassi, si potrà quantificare la struttura e la dinamica della ragnatela cosmica, l’intricato intreccio di filamenti di materia che contiene la maggior parte della materia normale e della materia oscura dell’universo.

Mistral è stato sviluppato nell’ambito del progetto PON (Programma Operativo Nazionale) Ricerca e Innovazione 2014 - 2020 finanziato dal Ministero dell'Università e della Ricerca.

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