E' stata identificata per la prima volta la firma nelle onde radio di una supernova di tipo Ia, una tipologia di esplosione stellare molto importante per gli astronomi che le usano come metro per misurare la distanza delle galassie. A riuscirci è stato il gruppo di ricerca guidato da Erik Kool, dell'Università di Stoccolma, usando una rete di telescopi sparsi in tutto il mondo e pubblicato sulla rivista Nature.
Nell'universo esiste non solo una gran varietà di oggetti di ogni tipo - stelle di varia massa e dimensione, buchi neri, nebulose, etc. - ma anche un incredibile ventaglio di esplosioni violentissime tutte molto differenti tra loro. Una di queste sono le cosiddette supernove di tipo Ia, esplosioni di stelle nane bianche.
L'emissione di luce in questo tipo di esplosioni segue un andamento standard, con un picco di luminosità molto netto, e per queste sue caratteristiche le esplosioni di tipo Ia sono abbastanza facili da riconoscere e sono usate dagli astronomi per misurare la distanza delle galassie, come una sorta di candela standard. Ma dei meccanismi che portano a generare queste supernove non si conoscono ancora tutti i dettagli e le nuove osservazioni fatte dai ricercatori svedesi hanno permesso per la prima volta di seguire tutte le fasi che poi hanno portato all'esplosione anche nella banda delle onde radio, "qualcosa che gli astronomi hanno cercato di fare per decenni", ha detto Kool.
Le osservazioni della supernova denominata SN 2020eyj hanno permesso di capire che poco prima dell'esplosione la nana bianca aveva strappato gran parte dei materiali da una stella compagnia ricca di elio e permesso di conoscere meglio i meccanismi che portano a queste violente esplosioni.
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